Entro il prossimo lunedì 17 dicembre chi possiede una seconda casa o un immobile diverso da quelli esentati dal pagamento dell’imposta, dovrà provvedere al saldo Imu-Tasi 2018.
IL PAGAMENTO
In realtà il pagamento del saldo era previsto per il giorno 16 dicembre. Considerando che il 16 cadrà però di domenica, la scadenza del pagamento slitta automaticamente al primo giorno lavorativo utile successivo. Il calcolo dell’importo dovrà essere effettuato tenendo conto delle nuove aliquote deliberate dai comuni o da quelle fissate l’anno scorso e non aggiornate entro il 31 maggio del 2018.
I dati necessari che occorre utilizzare per il calcolo sono la rendita catastale rivalutata al 5%, il valore dell’aliquota stabilita dal Comune, il coefficiente catastale relativo all’immobile, la categoria catastale dell’immobile, la percentuale di possesso e i mesi dell’anno di possesso.
Il calcolo viene effettuato moltiplicando la rendita catastale rivalutata per il coefficiente dell’immobile e moltiplicando a sua volta il valore ottenuto per l’aliquota stabilita dal Comune di riferimento. E’ importante ricordare che il contribuente è l’unico responsabile della correttezza del calcolo e della compilazione del modello F24 da utilizzare per il pagamento.
SALDO IMU-TASI 2018: CHI DEVE PAGARE
I contribuenti soggetti al pagamento di Imu-Tasi 2018 sono i proprietari degli immobili quali case di lusso con categoria catastale A/1, A/8 e A/9, seconde case, immobili commerciali, terreni, negozi e aree edificabili.
Sono esentati, invece, i possessori di immobili non di lusso e relative pertinenze che utilizzano il bene come abitazione principale e i proprietari di terreni agricoli situati in aree montane.
SCADENZE E SANZIONI4
Le scadenze di riscossione dei tributi per il 2018 prevedevano la possibilità per i contribuenti di pagare in due rate o in un’unica soluzione. Il termine per la prima rata pari al 50% del totale o per il pagamento in unica soluzione è scaduto il 18 giugno scorso. La seconda rata a saldo e conguaglio deve essere quindi corrisposta entro il 17 dicembre.
Occorre rilevare che attraverso il cosiddetto ravvedimento operoso, il contribuente ha un anno di tempo per mettersi in regola con i pagamenti. In questo caso si corrisponde un importo maggiorato degli interessi e delle sanzioni proporzionate al ritardo con cui vengono regolarizzati i pagamenti.
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