Uno studio italo irlandese appena pubblicato su Nature Sustainability ha evidenziato come legna e torba hanno un minor potere calorifico e se non bruciano in condizioni ottimali rilasciano nell’aria residui organici potenzialmente molto dannosi se inspirati. I ricercatori fra i quali Maria Cristina Facchini che dirige l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna sono riusciti a identificare le varie fonti nel PM1 (la frazione più piccola del particolato atmosferico e pertanto più pericolosa per polmoni, cuore e cervello delle persone esposte) durante picchi di inquinamento notturno in una zona della periferia Sud di Dublino. In particolare sono stati analizzati i picchi di concentrazione di PM1 durante due notti a cavallo fra 2016 e 2017 in cui la concentrazione di polveri sottili nell’aria hanno superato i 300 microgrammi su metro cubo: misure di inquinamento di solito più comuni in città come Pechino dove notoriamente la qualità dell’aria costituisce un’emergenza. Ricordate come recenti analisi pubblicate dalla Asl negli anni scorsi indicasse proprio centri come Assemini e San Gavino dove si concentravano maggiori rilievi di polveri sottili? Proprio due centri con relativa concentrazione di abitanti e con alto numero dei tradizionali camini? A Parigi, per esempio si è già provveduto dal prossimo anno a vietare l’utilizzo del caminetto per il riscaldamento domestico. I combustibili solidi, infatti, sono una componente importante anche dell’inquinamento di grandi metropoli assediate dal traffico, come Londra, Barcellona e Parigi dove, secondo altri studi, il loro contributo ai livelli di polveri sottili si aggira fra il 20 e il 40%, anche a causa dello spostamento di masse d’aria inquinata dalla campagna alla città. Conseguenza è che i camini delle grande industrie e le marmitte delle automobili non sono certo innocenti ma sicuramente bisogna cominciare a prestare più attenzione a quella miriade di caminetti e stufe a legna certamente suggestivi ma a torto ritenuti ecologici.
Il camino di casa, killer dell’aria

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