di Fulvio Tocco
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Nel perlustrare le campagne e le colline rocciose con un occhio diverso del passato, per una fortunata circostanza, ho individuato sulla parete di “Coa Margine” che si affaccia sulla ss 131, all’altezza della frazione di Villagreca tra Serrenti e Nuraminis, la figura di un avvoltoio magnificamente scolpito dalla natura: rimane in piedi, su una nicchia della corona calcarea, esattamente sotto una grande pietra ballerina.
La configurazione delle forme dell’animale è talmente vicina a quelle naturali da farlo apparire come un avvoltoio vero pietrificato da vivo.

Ciò che ho visto e fotografato è un ulteriore conferma che la Sardegna intera è un immenso patrimonio naturale, uno scrigno zeppo di tesori più o meno conosciuti.
Chi l’avrebbe mai detto che una collina calcarea, che sottrarre alla vista l’industria che produce il cemento, conservi monumenti naturali d’immenso valore artistico.
Diversi posti del Campidano raccontano storie lontane mettendo in evidenza bellissime immagini ignote.
L’agro di Serrenti, in aggiunta ai siti archeologici storicamente conosciuti, possiede un sacco di novità che meritano di essere messe in evidenza.

Nella località “Sa Tellura”, un sito dalle rocce suggestive, si trova l’immagine del “Fantasma che cammina” e sempre a “Coa Margine”, scoperta del 12 giugno 2020, l’immagine di una volpe su un incavo del fronte calcareo che può essere individuata dalla base della collina.
Sarebbe interessante coinvolgere gli studiosi del Dipartimento Scienze della Terra di Cagliari per approfondire gli studi di alcune località: Monti Crastu, Sa Tellura, Corantzura, Sa Serra de Cannedu e Coa Margine prima di tutte le altre del territorio.
La presenza dei monumenti naturali contribuisce ad accentuare le diversità paesaggistiche della parte limitrofa del Campidano che confina con la Trexenta e ne aumenta l’attrattiva a scopo turistico culturale.
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