di Rinaldo Ruggeri
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“Il denaro è lo sterco del diavolo”, questo aforisma è stato attribuito a uno dei padri fondatori della Chiesa Cristiana, San Basilio Magno (330-370).
Di tanto in tanto, nel corso della storia, personaggi illustri lo ripropongono all’attenzione del popolo.
Per citarne alcuni: lo ha fatto Dante, nella sua “Divina Commedia”; Martin Lutero, nelle sue opere; e, recentemente, Papa Francesco, in una omelia.
Evidentemente, nel corso dei secoli, la gestione dei soldi o delle ricchezze, ha generato tanti soprusi. In questo recente periodo, lo stato delle cose si è andato aggravando a tal punto che, si può sostenere, tranquillamente, che: siamo immersi nella merda fino al collo.
Il fetore di questo liquame, stando alla cronaca di questi giorni, ha perfino invaso le stanze più alte del Vaticano.
In un’epoca di globalizzazione, anche il denaro, nella sua versione fetente, si è internazionalizzata.
Infatti, la rivista economica statunitense “Forbes”, ci informa che: “I super ricchi sono molto più ricchi di quanto non fossero due mesi fa”.
Sempre la rivista “Forbes” scrive: ”il numero uno, il fondatore di Amazon Jeff Bezos ha aumentato il suo patrimonio del 57 per cento” .
Ad agosto, sempre secondo “Forbes”: ”Il fondatore di Amazon avrebbe superato il muro dei 200 miliardi, il primo nella storia di questa classifica.”
E, ancora: “L’Amministratore Delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, è quello che ha guadagnato di più.
Le azioni di Facebook sono aumentate di quasi il 60% negli ultimi due mesi, raggiungendo il record venerdì 22 maggio.”
La lista dei “Paperoni” più ricchi del mondo, che navigano nell’oro potrebbe continuare, come potrebbe continuare l’elenco, fra questi, di coloro che evadono o eludono le tasse.
Il lezzo dello sterco di questi personaggi e della corte, che li circonda, è insopportabile. L’altra faccia della medaglia è la povertà che questa sproporzionata ricchezza genera.
Ancora, in alcune parti del mondo certi lavoratori, pur sgobbando 10- 12 ore al giorno, non riescono a sfamare la propria famiglia.
Il capitale finanziario è talmente ingordo che non ha il minimo sussulto di umanità sostenendo, come dovrebbe, lo stato sociale, con le tasse.
Il potere finanziario è talmente forte che spesso i governi si piegano ai loro disegni.
L’Europa pur essendo una forza politica e culturale di rilievo nella compagine mondiale, non riesce, ancora, a eliminare dal suo territorio i paradisi fiscali e a uniformare il sistema di tassazione.
Queste contraddizioni evidenti, a lungo andare, creano il caos e i presupposti che lo sterco ci sommerga.
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