di Giovanni Angelo Pinna
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Il fenomeno del consumismo ostentativo sta assumendo proporzioni sempre più rilevanti nell’era dei social media. Piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok sono diventate vetrine perfette per influencer, pseudo-influencer e persone di successo che promuovono uno stile di vita lussuoso e promettono guadagni esorbitanti con il minimo sforzo. Questo fenomeno non solo crea aspettative irrealistiche tra i seguaci, ma può anche portare a gravi conseguenze economiche e psicologiche.
Il consumismo ostentativo, infatti, si basa sull’esibizione di beni materiali e stili di vita lussuosi per guadagnare approvazione e ammirazione, attirando con estrema facilità un pubblico che, magari, affronta situazioni economiche delicate oppure è stanco di “vivere con l’acqua alla gola”. Gli influencer ed i pseudo-influencer (online oggi si parla anche dei così detti fuffa-guru) sono maestri nel creare un’immagine di successo e ricchezza. Attraverso post e storie che mostrano automobili di lusso, case sontuose, vacanze esotiche e abiti firmati, riescono a catturare l’attenzione di milioni di utenti. Ciò che non viene rivelato, però, è che gran parte di questi beni sono noleggiati o prestati per poche ore, giusto il tempo di scattare una foto o registrare un video, oppure, come accaduto in altre situazioni, rivelatisi dei falsi acquistati a pochi euro (specialmente per quanto riguarda l’abbigliamento o accessori da indossare).
Un aspetto preoccupante di questo fenomeno è la promozione di attività che promettono guadagni stratosferici con poco o nessun sforzo. Gli influencer presentano spesso schemi di investimento, corsi di trading online, criptovalute e altri metodi apparentemente facili per arricchirsi. Alcuni arrivano a suggerire che basta affidare loro i propri risparmi per ottenere rendimenti elevati. Queste proposte, spesso, si rivelano truffe o, nel migliore dei casi, investimenti ad altissimo rischio che, nella maggior parte dei casi, non porteranno ai risultati promessi.
Le conseguenze del consumismo ostentativo e delle false promesse di guadagni facili possono essere devastanti. Dal punto di vista economico, molti individui finiscono per perdere i loro risparmi, attratti dalla prospettiva di facili guadagni. Investire in schemi poco trasparenti o affidare i propri fondi a individui non qualificati può portare a gravi conseguenze.
Dal punto di vista psicologico, il confronto costante con stili di vita lussuosi può causare frustrazione, invidia e insoddisfazione personale. Gli utenti dei social media, soprattutto i più giovani, possono sviluppare una percezione distorta della realtà, credendo che la ricchezza e il successo siano facilmente raggiungibili e che il loro valore personale dipenda dai beni materiali posseduti.
Un altro aspetto cruciale da considerare è l’autenticità delle immagini e dei video pubblicati sui social media. Molti influencer noleggiano beni di lusso per poche ore, spendendo centinaia di euro per scattare foto o registrare video che danno l’illusione di un tenore di vita elevato. Auto sportive, jet privati, ville e yacht possono essere affittati per breve tempo, contribuendo a creare una realtà fittizia che influenza negativamente le percezioni del pubblico.
Per contrastare il fenomeno del consumismo ostentativo, è essenziale promuovere una maggiore consapevolezza tra gli utenti dei social media, a partire dalle età più giovani (ormai i social sono frequentatissimi anche da minorenni e bambini. Educare le persone sui rischi associati agli investimenti facili e sulla realtà spesso ingannevole delle immagini ostentate può aiutare a mitigare gli effetti negativi.
Il consumismo ostentativo rappresenta ormai una vera e propria sfida: mentre i social media continuano a evolversi, è fondamentale che gli utenti sviluppino un approccio critico e informato, riconoscendo che spesso ciò che viene mostrato online non è rappresentativo della realtà.
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