di Lorenzo Argiolas
______________________
Due appuntamenti nelle giornate di sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre per gli appassionati di storia medievale.
A Villamar e Las Plassas è infatti in programma un evento grazie al quale riscoprire un mondo che ha donato molti spunti d’interesse sia artistici che alimentari in tutta l’isola attraverso incontri, dibattiti, presentazioni letterarie ed uno spettacolo teatrale.
Tra la fine del VI e gli inizi del V sec. a C. i Cartaginesi edificarono nel sito dell’odierno Comune di Villamar un’acropoli per il controllo del territorio circostante, attorno al quale si sviluppò il centro abitato. Nel Medioevo, la villa appartenne alla curatoria di Marmilla e fu importante avamposto militare al confine tra i Regni giudicali di Arborea e Calari. Dal 1486 la villa infeudata fu ceduta da Francesco de Alagòn a Pietro Aymerich, i cui discendenti ne mantennero il possesso fino al riscatto del feudo avvenuto il 10 luglio 1839.
Alla Casa Maiorchina, a partire dalle 17.30 di sabato, Giorgio Murru incontrerà il professor Gianni Murgia per discutere la storia della villa di Mahara Arbarei attraverso l’analisi dei dati storici, della toponomastica e delle evidenze artistiche e architettoniche. Si tratta della prosecuzione dei dialoghi intrapresi un anno fa, ma arricchiti da nuovi spunti e nuovi dati che daranno nuova luce al luogo.
Lo spunto di riflessione che verrà dibattuto al museo Muda di Las Plassas domenica, dalle 17.30, riprenderà la Sagra dei Legumi che si tiene generalmente nel centro campidanese in ottobre; ma cercherà anche di trattare l’alimentazione e il cibo nel medioevo grazie alle nuove acquisizioni documentarie e archeologiche rinvenute durante gli scavi condotti sul Castello di Las Plassas. Tratteranno il tema la prof Pinuccia Simbula e Mario Piscedda della Compagnia d’Armi Medioevali di Sanluri,

con la conduzione di Giorgio Murru.
A seguire, dalle 18.30, ci sarà la presentazione del libro per ragazzi “Fiume Europa” (ed. Einaudi) di Andrea Atzori e Andrea Pau: sei ragazzi si ritrovano in un mondo stravolto, dove i nazionalismi si sono inaspriti e i confini sono diventati muri. In quattro lunghi anni hanno imparato a sopravvivere con quel che avevano e riuscivano a procurarsi. Adesso però devono andare via, alla ricerca di una speranza.
Infine, in piazza Castello alle 20, la Compagnia Gurdulù rappresenterà il tema “Com’è nato il Giullare?”: la storia simbolo di un contadino che narra come ci si possa riscattare da tutti i soprusi grazie all’importanza dell’incontro, della condivisione, della festa. Nel cammino della storia, il pubblico potrà giocare, stupirsi, abbracciarsi e danzare fino a ridere, ridere tantissimo della vita.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento