Arte, archeologia, tradizioni e saperi locali a Pabillonis, conosciuto come “sa bidda de is pingiadas” (il paese delle pentole) per la lavorazione delle terre cotte, in particolare pentole, brocche, tegole, vasellame e altri utensili diventati simbolo di cucina sana e souvenir tipici. La lavorazione della terra cotta si affermò fin dal XVII secolo grazie all’abbondanza della materia prima, l’argilla, reperita facilmente lungo gli argini del fiume. L’economia pabillonese è legata prevalentemente al settore agropastorale e alle tradizioni. Negli anni ’80, nella via Sardegna , è stato realizzato il monumento delle pentole “Is Pingiadas”, un’opera molto caratteristica realizzata in calcestruzzo che rappresenta il simbolo del paese.
All’interno del paese è possibile ammirare due chiese storiche. Una è la Chiesa Parrocchiale, Beata Vergine della Neve, risalente al XVI secolo come si evince dalle testimonianze storiche dirette e indirette. L’altra è l’antica Chiesa di San Giovanni Battista, nell’omonima piazza, risalente al XIV secolo, in origine Chiesa Parrocchiale. Una terza chiesa, con ampio sagrato, di recentissima costruzione, è intitolata invece alla Madonna di Fatima. La civiltà nuragica ha lasciato come più importanti testimonianze il nuraghe di “Santu Sciori” e il nuraghe “Fenu”. Attualmente questi siti e altri di origine romanica sono oggetto di studio e di valorizzazione. Nel centro storico, ristrutturate e rese fruibili, insieme alle diverse antiche abitazioni private, trovano spazio due antiche abitazioni tipiche in terra cruda, la Casa Museo e la Casa Matta. (red.)
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