Pierpaolo Cotza, 48 anni, agente di commercio di Setzu, è un appassionato di politica e storia recente. In virtù di questo suo interesse, ha scritto un libro dal titolo “la verità sardista 1919 – 1924” che tratta delle vicissitudini del Partito Sardo d’Azione, portando a galla attraverso una ricerca a trecentosessanta gradi, alcuni lati oscuri della storia del gruppo politico nel quinquennio del post “Grande Guerra” sino all’avvento dell’alleanza con il partito Fascista. «Sono felice del lavoro fatto – sottolinea Pierpaolo Cotza – Il mio è uno scritto di stampo storico che trae spunto dalla documentazione originale di quegli anni. Ho spulciato approfonditamente tutti i numeri dei quotidiani dell’epoca, dalla Nuova Sardegna all’Unione Sarda, oltre naturalmente a tanti altri scritti».
Il libro ha degli spunti interessanti; fra questi il fatto che il Partito Sardo d’Azione, contrariamente a quella che è l’opinione diffusa, avesse una forte impronta federalista e non indipendentista. Inoltre, sempre durante quell’epoca, emerge come lo stesso partito avesse battagliato tanto per vedersi riconosciuto dallo Stato italiano ben un miliardo di vecchie lire (una cifra davvero elevata per l’epoca) come “risarcimento” per le tante morti di soldati sardi avvenute durante il primo conflitto bellico; denari utilizzati per la costruzione di opere importanti per la Sardegna. «Fra i tanti apprezzamenti sul mio “lavoro” – continua Pierpaolo Cotza – ve n’è uno che mi ha dato tanta soddisfazione ed è quello Fulvio Tocco ex presidente della provincia del Medio Campidano. Durante una trasmissione su Radio Super Sound dove si parlava del mio libro ed entrambi eravamo presenti, mi ha detto che, nonostante le sue vedute politiche distanti da quelle del Partito Sardo d’Azione, non poteva addurre alcuna critica al mio scritto in quanto si trattava di un’opera scritta con grande dovizia di particolari».
Il perché l’autore abbia preferito affrontare soltanto una ricerca riguardante un quinquennio tanto lontano non spingendosi oltre è presto detto: «Mi sono fermato – conclude Cotza – al periodo in cui il Partito Sardo d’Azione ha agganciato rapporti con il partito fascista, questo perché, come ben sappiamo, la stampa dell’epoca era fortemente vincolata dal potere del Duce e i quotidiani, così come tutti i documenti di quegli anni, non sono pertanto attendibili in termini di veridicità storica».
Intanto dopo questo primo esperimento da scrittore, Pierpaolo Cotza è pronto a rimettersi in gioco: «Sono al lavoro per analizzare e studiare nuovi documenti per scrivere un nuovo libro sempre di stampo storico».
Simone Muscas
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