di Gian Luigi Pittau
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Diffondere la cultura della rianimazione cardiopolmonare (Rcp) tra i familiari di pazienti ad alto rischio di morte improvvisa aumentando così le possibilità di sopravvivenza. È l’obiettivo del progetto “Pro Vida” ideato dai cardiologi Fabio Orrù e Roberto Floris del reparto di cardiologia –Utic dell’ospedale di San Gavino Monreale che parteciperà al concorso indetto dalla società farmaceutica Boehringer Ingelheim, che mette in palio dei premi per finanziare progetti che hanno come obiettivo la prevenzione cardiovascolare.
In Italia oltre 60mila persone ogni anno sono colpite da arresto cardiaco e hanno più possibilità di sopravvivenza i pazienti soccorsi da testimoni addestrati all’esecuzione di una rianimazione cardiopolmonare che viene iniziata soltanto nel 15 per cento dei casi. Con “Pro Vida” ad una formazione di un team di istruttori Blsd individuati tra i dirigenti medici del reparto di cardiologia dell’ospedale di San Gavino seguirà la formazione del personale infermieristico che fungerà da supporto durante i corsi gratuiti. I discenti saranno arruolati tra i familiari dei pazienti residenti nella ex provincia del Medio Campidano e nei territori limitrofi. Il progetto si concluderà con un incontro finale divulgativo con la popolazione.
«Il progetto di San Gavino», spiegano Fabio Orrù e Roberto Floris, «ha un codice e per guadagnare punti è necessario pubblicare su facebook una foto o uno screenshot della attività fisica praticata (camminata, corsa, bicicletta) e inserire i seguenti hashtag @laprevenzionescorre #scorre17 #piedi oppure #bici a seconda del tipo di attività. A differenza della scorsa edizione sono esclusi Instagram e twitter. Il concorso durerà fino al 2 novembre. Chiediamo il massimo sostegno da parte della popolazione».
Due anni fa il progetto “Coru” presentato dalla cardiologia di San Gavino ha vinto il primo premio di 20mila euro del concorso nazionale “La prevenzione scorre” che ha permesso di acquistare le apparecchiature necessarie e portare avanti uno screening cardiologico tra oltre mille studenti delle quinte superiori del Medio Campidano. Un progetto di fondamentale importanza per prevenire la morte improvvisa soprattutto tra le nuove generazioni. «Dopo la vittoria di due anni fa», rimarca Gianfranco Delogu, direttore della cardiologia dell’ospedale “Nostra Signora di Bonaria”, «speriamo con “Pro Vida” di riuscire a fare il bis».
Intanto la cardiologia dell’ospedale di San Gavino negli ultimi anni ha potenziato il servizio offerto al territorio inserendo nella attività ordinaria un ambulatorio artimologico, i day hospital terapeutici, gli impianti dei pacemaker, dei defibrillatori, dei loop recorder e relativi controlli di routine oltre al monitoraggio remoto dei device dei pazienti più critici. Con il potenziamento del personale medico ed infermieristico si prevede la prossima apertura di ambulatori mirati alla gestione dello scompenso cardiaco e il potenziamento dei servizi di ecocardiografia avanzata, con la possibilità di effettuare ecocardiogrammi transesofagei e da stress farmacologico, di gestione della cardiopatia talassemica e la valutazione cardiologica avanzata del paziente oncologico.
L’obiettivo è quello di diffondere il più capillarmente possibile la prevenzione cardiologica anche fra i più giovani: «Oltre il 50 per cento dei decessi dovuti alla morte improvvisa», rimarca il cardiologo Fabio Orrù, «derivano da un problema cardiaco misconosciuto, quasi 1 ogni 1000 abitanti. Ma non si tratta di un evento casuale perché la maggior parte delle persone colpite da arresto cardiaco hanno problemi di cuore spesso di origine congenita o presente dalle prime decadi di vita. La correzione precoce può cambiare la prognosi enormemente».
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