Abbiamo incontrato Alessandro Merici, primo cittadino di Lunamatrona, per porgli alcune domande sullo stato dell’arte dell’attuale amministrazione comunale fra progetti realizzati, in itinere e futuri.
A oltre tre anni dal suo insediamento come giudica il suo operato? Che differenze ha trovato fra le sue prime due legislature (1995-2000 e 2005-2010) e quella attuale?
«Abbiamo fatto delle cose e stiamo cercando di farne delle altre. Rispetto alle precedenti esperienze c’è una situazione diversa: ci sono nuove regole alle quali adattarsi; per chi, come me, era abituato a operare con altri criteri, c’è stata quale difficoltà iniziale. A partire dal prossimo anno però, viste alcune sentenze della Corte Costituzionale, ci verrà concesso l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione: sarà una bella boccata d’ossigeno anche per il nostro Comune».
Partiamo da ciò che è stato fatto.
«Oltre alle normali attività amministrative, sono state avviate delle opere e ne abbiamo concluso delle altre; fra queste: l’ammodernamento della pubblica illuminazione, il completamento di alcune opere pubbliche, la bitumazione di alcune strade rurali e urbane oltre a diverse attività a carattere socio-culturale».
Progetti di prossima attuazione?
«A dicembre faremo la gara d’appalto per la ristrutturazione dell’edificio comunale e della scuola media nella quale confluirà anche la primaria. Questi interventi saranno possibili grazie a fondi di bilancio di cui 500 mila euro saranno impiegati per il nuovo municipio e altri 550 mila per la scuola. Tale scelta scaturisce dal fatto che i due caseggiati oggi utilizzati sono sottodimensionati alle esigenze richieste e, data la loro età, non più al passo coi tempi. Altre opere di prossima attuazione saranno: l’ecocentro, il baby parking e la nuova caserma che confluirà nell’ex Comune di piazza Regina d’Elena».
Lunamatrona, al momento, è uno dei pochi Comuni del territorio che negli edifici pubblici non dispone di sistemi di risparmio energetico. Come mai?
«Nell’ultimo periodo della nostra precedente legislatura (2005-2010), richiedemmo un finanziamento nazionale per installare degli impianti fotovoltaici sui nostri edifici. IL GSE approvò il progetto, ma, essendo un finanziamento a sportello (chi arriva prima prende i soldi ndr), ci dissero di riprovare l’anno successivo. In seguito ci affidammo all’Unione dei Comuni della Marmilla che predispose un progetto di 100 mila euro finanziato dall’assessorato all’industria, con il 20% a carico del bilancio comunale: successe poi che, anche per l’avvento della nuova amministrazione, di quel progetto non se ne fece più nulla. Cercheremo ora di recuperare il tempo perso visto che, nei nostri intenti, sia le scuole che l’edificio comunale verranno dotati di impianti per il risparmio energetico».
Vox populi, alla luce anche della recente dimissione di un vostro consigliere, sostiene che la vostra maggioranza non sia più coesa come tre anni fa. È semplicemente il gioco della democrazia o è segno che non c’è più unità d’intenti nel vostro gruppo?
«Amministrare non è un lavoro che può sostentarti economicamente. Il consigliere in questione, infatti, si è dimesso per ragioni di lavoro. Le esigenze personali di ciascun consigliere o assessore vanno ovviamente di pari passo con la propria vita privata: per vicissitudini lavorative o di altra natura, in cinque anni può sopraggiungere l’impossibilità a proseguire. Detto ciò confermo che siamo uniti, non vi è alcuna spaccatura all’interno della maggioranza e abbiamo tutta l’intenzione di proseguire con i nostri progetti e le nostre idee».
Sempre vox populi la rimprovera che, durante la campagna elettorale del 2015, avesse detto di voler fare una cooperativa per le pulizie delle strade del paese in modo da creare occupazione locale.
«Non ho fatto alcuna promessa in tal senso; semmai dissi che avrei voluto migliorare il servizio di pulizie nel paese e, parallelamente, provare a creare qualche posto di lavoro. Durante la nostra legislatura abbiamo avuto degli intoppi a causa della fine del contratto di una società che gestiva le pulizie e del fallimento di quella che l’ha succeduta. Questo ha provocato una situazione di emergenza che abbiamo cercato di tamponare con i pochi mezzi a nostra disposizione. Ora che il servizio di spazzamento meccanizzato è stato inserito nell’appalto dei rifiuti solidi urbani dovremmo avere, presumibilmente, una situazione migliore già nel breve periodo. Inoltre il progetto “Lavoras”, che sta per iniziare, ci permetterà di creare occupazione temporanea per sei disoccupati del paese per una durata di otto mesi. Di certo siamo distanti dai tempi d’oro in cui il Comune aveva in organico oltre venti operai. Oggi ne ha soltanto due».

Questione Tari: a dicembre 2017 lei sostenne che in media ogni nucleo familiare, escluse le attività commerciali, avrebbe pagato, per il 2018, circa venti euro in meno. Lo scorso giugno, però, in tanti si sono ritrovati a pagare addirittura in più rispetto all’anno precedente.
«Quelle mie dichiarazioni vennero fatte in funzione dei conti emersi alla chiusura di bilancio 2017: la tariffa, infatti, viene applicata in maniera preventiva sui conti dell’anno precedente. È successo, però, che lo scorso marzo è entrato in vigore il nuovo contratto, il vecchio scadeva a febbraio 2018. La previsione di gara ha portato quindi a una tariffa più cara».
Un tempo il parco giochi del paese era un modello nel territorio; oggi è palese come non sia più una struttura al passo coi tempi.
«Recentemente abbiamo montato i nuovi giochi per bambini. Sono stati acquistati a luglio, ma, a causa delle lungaggini burocratiche, sono stati installati solo il mese scorso. Stiamo lavorando, inoltre, per il nuovo bando di gestione del chiosco: nei prossimi mesi verrà fatta una gara d’appalto per individuare il nuovo gestore».
Nel maggio 2020 avrà fine la sua legislatura. Sarà ancora lei il prossimo candidato a sindaco della sua lista?
«Intanto concludiamo quest’anno e mezzo. Sono discorsi ancora prematuri».
Simone Muscas
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