Quel trattato di pace diede alla Sardegna 10 anni di “tranquillità”. Era l’11 luglio 1355 e ancora una volta Sanluri fu teatro di un importante momento della storia medioevale sarda. Domani e domenica a Sanluri sarà un fine settimana di rievocazione, di teatralizzazione, di studio e di approfondimento di questo importante trattato tra il regno di Aragona e il giudicato di Arborea.
Oggi è possibile rivivere la vita del tempo grazie a una rappresentazione teatrale. La ricercatrice Michela Floris ha messo in piedi un canovaccio traendo spunto da documenti dell’epoca e in particolare dalla preziosa raccolta di manoscritti racchiusa nel libro “La pace di Sanluri, 11 luglio 1355” frutto di un lungo lavoro di ricerca dello studioso Gianni Mereu.
Sarà teatralizzata la storia di una povera famiglia del tempo, delle tasse e delle vessazioni che subiva da signorotti e notabili. I dialoghi sono stati scritti dalla regista e attrice Rosalba Piras. Gli attori saranno la stessa Piras e alcuni suoi colleghi di Abaco con la collaborazione degli attori dell’associazione Su Spassiu e di altri sanluresi appassionati di storia e di teatro e alla collaborazione della famiglia Villa. Figuranti, con i loro preziosi abiti, armature e cotte di maglia di ferro, saranno i componenti della Compagnia d’Armi Medievali.
La rappresentazione teatrale si svolgerà alle 21 nel suggestivo scenario della corte interna del Castello.
Domenica, dalle 18, sempre nel Castello, spazio all’attività accademica con convegno e, a seguire, alla rievocazione storica dei momenti salienti della firma del trattato di pace.
Il Convengo e la rievocazione storica del trattato di pace sono curati dallo studioso Gianni Mereu che nel 2006 ha raccolto in un unico libro i documenti rinvenuti dalle sue ricerche tra archivi e biblioteche di Sardegna e Spagna. Al convegno dibattito con Mereu intervengono il sindaco di Sanluri Alberto Urpi e l’archeologo Giorgio Murru.
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