Il premio Dessì celebra il suo trentennale a Villacidro. La Fondazione, presieduta da Christian Balloi, ha preparato per l’occasione un ricco programma. Dal 2 al 7 febbraio, si alterneranno recital, reading, spettacoli teatrali e concerti sulla falsariga del premio per coinvolgere il grande pubblico che partecipa assiduamente all’evento anno dopo anno, ma anche le scolaresche che saranno protagoniste nelle mattinate di spettacoli. Dalla palestra di via Stazione al Mulino Cadoni si alterneranno gli appuntamenti in scaletta che coinvolgeranno un ricco cast con nomi di spicco, quali il comico cabarettista Giovanni Cacioppo, l’autore di opere letterarie per ragazzi Roberto Piumini, l’artista Rossella Faa, la scrittrice Michela e la musicista Elena Ledda. Il clou degli eventi è riservato al fine settimana con la tavola rotonda”Trentennando”: trent’anni di Premio Dessì, suddivisa in due sezioni di lavoro e una lunga lista di ospiti, provenienti dal mondo politico e letterario sardo e nazionale, ai quali si aggiungeranno i presidenti della commissione giudicatrice che hanno contribuito a dare pregio al concorso.
Presidente, perché un doppio appuntamento?
<La Fondazione Dessi’ ha vissuto un 2015 importante e l’edizione del trentennale dello scorso settembre è riuscita a catalizzare interessi e presenze straordinarie. in quest’ottica, abbiamo voluto programmare un ciclo di attività e manifestazioni, prima con i tre appuntamenti svoltisi a dicembre ed ora con questa “sei giorni” di febbraio che ci consente di dare voce ad altre iniziative che, per motivi organizzativi e temporali, non avevamo potuto presentare a settembre>.
30 anni di premio c’è un filo conduttore?
<il filo conduttore è sempre quello della promozione del messaggio umano e civile del Dessì. La Fondazione ènata e cresciuta con quell’intento ed il nostro lavoro percorre sempre quella via. A settembre il premio aveva un tema preciso che ha legato gli eventi, parole e musica. Le celebrazioni del trentennale del premio si collocano nel proseguo della XXX edizione con l’aggiunta di una serie di attività che coinvolgono le scuole di ogni ordine e grado del territorio e dell’importante appuntamento che ha come obiettivo principale quello di raccontare la storia del premio, la sua nascita, i suoi sviluppi ed i traguardi raggiunti attraverso le testimonianze di chi ha creduto ed ha voluto il premio fin dalle sue lontane origini. Infine, non mancheranno momenti di grande spettacolo tra musica, teatro e comicità.
Dopo anni di crescita il premio è a un punto d‘arrivo?
La crescita del prestigio del premio è sotto gli occhi di tutti. Di anno in anno la fondazione lavora per cercare di migliorarsi, edizione dopo edizione, facendo tesoro dell’esperienza e cercando di limare le imperfezioni. Comitato direttivo, giuria, dipendenti e volontari di questo miracolo organizzativo che vive e cresce da trenta anni lavorano con l’obiettivo di non sentirsi mai arrivati. Ogni anno è una nuova sfida che, tra tante difficoltà, cerchiamo sempre di vincere.
Secondo lei cosa ha dato al territorio?
Ha indubbiamente messo in evidenza il nostro territorio, così come la stessa opera di Giuseppe Dessì, fungendo da vetrina importante per tutti i Comuni del parco letterario Giuseppe dessì. È stato volano importante per la cultura, per l’economia e per il turismo. Il premio, insomma, è una risorsa importante per tutta la Sardegna, come testimonia il costante appoggio della Regione alla quale si aggiungono gli importanti contributi del Comune di Villacidro, della Fondazione Banco di Sardegna, del Gal e del Consorzio industriale di Villacidro.
Cosa è giusto ricordare di questi 30 anni?
Tutto e tutti. In questi trent’ anni tante persone hanno lottato per la consacrazione del premio letterario ed oggi posso dichiarare con onore di presiedere un ente che vive grazie alla forza ed alla determinazione che hanno unito i padri fondatori fino all’ultimo dei volontari, tutti con l’unico obiettivo che e’ stato quello di preservare questo importante patrimonio di Villacidro e della Sardegna tutta.
Lei capita in un anno importante. Come si vive dietro le quinte una stagione d’oro?
Con orgoglio ed umiltà. Cerco di imparare in fretta con l’entusiasmo. La trentesima edizione è stata un successo che rimarrà per sempre nella mia memoria, ma gli incalzanti impegni, che ci hanno subito proiettato verso gli appuntamenti di dicembre e di febbraio, hanno richiesto lucidità ed energie. Il mio lavoro da presidente gode di un importante appoggio che è quello del direttivo e dei dipendenti della Fondazione che rendono possibile il funzionamento della macchina organizzativa della fondazione e del premio.
Nei primi mesi da presidente, già due grandi sfide, sente di aver fatto un buon lavoro?
La mia nomina a presidente giunta nel marzo 2015 si collocava in questo importante anniversario che ha confermato quanto di buono era stato fatto in passato ed al quale l’attuale direttivo ha regalato nuova linfa e tanto entusiasmo. Il premio del trentennale ha avuto il merito di avvicinarci con ulteriore forza al mondo della scuola, bacino importante per il proseguo della nostra storia e del nostro lavoro. Infatti gli studenti non sono solo il nostro attuale pubblico ma saranno i futuri lettori, ecco perché ritengo fondamentale coinvolgerli sempre più. Un altro obiettivo importante è quello di coinvolgere attivamente tutte le associazioni presenti nel territorio, favorendo un circuito di attiva e continuativa collaborazione con la fondazione Dessiì.
Cosa ci aspetterà a settembre?
Cercheremo di onorare il premio come sempre, con la solita prudenza ed oculatezza che hanno consentito di arrivare forti ed in salute fino ad oggi.
Stefania Pusceddu
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