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STORIA DI CASA NOSTRA

Il villaggio Asproni

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di Marcella Concas
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A pochi chilometri da Iglesias, in località Seddas Modizzis, sorge un villaggio minerario che porta il nome dell’uomo che lo fondò, Giorgio Asproni.

Asproni nasce a Bitti nel 1841 da Giovanni, fratello di quel Giorgio Asproni che partecipò ai motti risorgimentali e divenne deputato del Regno d’Italia. Dopo gli studi ginnasiali Giorgio si laurea in matematica a Genova e in ingegneria a Torino per specializzarsi in ingegneria mineraria a St Etienne, in Francia.

Asproni per anni ricopre la direzione di importanti concessioni minerarie tra cui Monteponi e Seddas Moddizzis, di cui decide di assumere la proprietà acquistando azione dopo azione da decine di investitori fino ad ottenere la concessione perpetua nel 1930.

Asproni trova in Seddas Moddizzis quello che ha cercato per anni, un luogo in cui mettere in pratica la sua idea di industria mineraria, ossia un circuito di produzione in cui ogni attività viene svolta in loco, dall’estrazione del minerale, la calamina da cui ottenere lo zinco per calcificazione tramite due altiforni fino al trasporto nel porto più vicino a bordo di grossi carri.

Sorge un villaggio in cui vivono le maestranze e dove si trasferisce anche l’ingegner Asproni con la sua numerosa famiglia, ben nove figli avuti dalla moglie Giuseppina Mari, in una grande casa che lui stesso aveva progettato.

L’ingegnere-imprenditore costruisce alloggi per i minatori e i dirigenti, nella scuola elementare frequentano tutti i bambini del villaggio, il grande caseggiato della direzione ospita anche l’ufficio postale che funge anche da ufficio paga. Alle maestranze è consentito l’uso dei terreni assegnati con la concessione, circa 800 ettari, per la coltivazione e l’allevamento.

Non mancano però i motivi di malcontento legati alle condizioni di lavoro dei minatori, esposti ad alto rischio di incidenti spesso mortali e all’odioso sistema di paga che costringeva i lavoratori a spendere solo nello spaccio del villaggio con conseguente regime monopolistico che portava i prezzi alle stelle. Anche a Seddas Moddizis arriveranno gli scioperi del 1904 e anche lì ci saranno morti e feriti tra i manifestanti, pagina nera della storia dell’industria mineraria sarda.

Dopo anni di fiorente attività ed ingenti guadagni la concessione di Seddas Moddizzis vedrà una brusca fermata nel 1927, anno in cui l’economia mondiale verrà travolta dal crollo di Wall Street, i tasselli del domino cadono ovunque e inizia per Asproni un periodo di crisi che proseguirà anche dopo la sua morte, quando gli eredi cercheranno di mantenere in attività la miniera senza cedere alle proposte di acquisizione di altre compagnie minerarie.

Questo passaggio di proprietà avverrà negli anni 60, quando la società Montevecchio acquisisce Seddas Moddizis all’asta per rivenderla alla Metalsulcis. Seddas Moddizzis ha un’ultima fiammata che dura circa dieci anni e poi cala l’oblio sulla concessione e sul villaggio. Negli ambienti un tempo animati dal via vai degli abitanti entrano le greggi di pecore, la bella casa padronale diventa ricovero per i maiali. Gli arredi vengono rubati, vengono persino staccate le maioliche dai muri e le tegole dai tetti. Il villaggio Asproni diventa per tutti il villaggio fantasma.

Nel 2004 l’intera proprietà finisce all’asta e viene acquistata da un signore ormai in là con gli anni che di nome fa Giuseppe Lorefice e di professione fa il medico. Si tratta del medico che per anni aveva lavorato nell’infermeria del villaggio e aveva curato decine di minatori.

Da questo momento la famiglia Lorefice fa di tutto per recuperare il vilaggio Asproni al ruolo che gli compete di monumento di archeologia mineraria, anche se nel farlo dovrà affrontare una causa civile contro uno dei pastori occupanti che reclama il diritto di usucapione. Il dottor Lorefice muore senza sapere di aver vinto la causa e le sue due sorelle Graziella e Maria ereditano il villaggio. Con una determinazione prossima alla protervia che Giorgio Asproni avrebbe sicuramente approvato i Lorefice e in particolare Anna Lisa, figlia di Maria, lavorano alla pulizia e alla bonifica degli ambienti e con il proprio capitale ristrutturano uno degli edifici simbolo, quella direzione in cui l’ingegner Asproni passava le sue giornate e in cui ha lavorato quasi fino alla morte.

Nei fine settimana Anna Lisa organizza una visita guidata al villaggio in ci illustra gli ambienti e offre uno spaccato della vita di un villaggio minerario del secolo scorso basandosi su accurate ricostruzioni tratte da materiali d’archivio ma anche su aneddoti e racconti di chi ha vissuto in quelli anni a Seddas Moddizis.

Il progetto ambizioso è quello di ristrutturare tutti gli ambienti e dare nuova vita ad un luogo ricco di storia facendone un centro di attività culturali e turistiche.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA
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