È prorogata al prossimo 23 novembre la scadenza per partecipare al bando di riqualificazione dei centri storici, che prevede contributi a fondo perduto del 60 percento a carico della Regione per ristrutturare facciate, coperture e fondazioni delle abitazioni private. Ne hanno discusso alcuni cittadini, nell’incontro organizzato a Sardara dall’associazione “Progetto Sardara”. <Centro storico non dev’essere solo residenzialità – ha detto Angelo Mascia – ma anche strumento utilizzato per produrre. Penso ad esempio all’albergo diffuso, ad uso economico, valutando l’ipotesi di gestire qualche stanza della propria abitazione. Oppure a fare termalismo portando l’acqua direttamente in paese>. Puntare sulla ricettività turistica, valorizzare le proprietà private e gli angoli dei centri storici, attraverso dipinti, fontanelle, fiori da regalare ai privati e soprattutto fondi per incentivare il cittadino a restaurare e a pensare “la mia casa vale”. <Pensare che le abitazioni del centro storico – ha detto Mascia – non siano solo una risorsa privata ma una ricchezza pubblica>. Durante la discussione, è stato anche illustrato “Museo diffuso”, il progetto ideato dal 33enne Francesco Sedda di Sardara, in collaborazione con gli artisti Pina Monne di Tinnura e Archimede Scarpa di Selargius, per realizzare negli angoli dei centri storici murali, sculture, altorilievi in ceramica, che rappresentino personaggi reali e fatti storici dell’angolo decorato, “come gli arcieri nuragici, il conte, una fontanella termale”.
Marisa Putzolu
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