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ATTUALITÀ

Intervista a Giuseppe De Fanti, candidato sindaco del Centro Sinistra

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Fervono i preparativi per le elezioni a Guspini e nella cittadina ai piedi del monte Santa Margherita ci s’interroga su chi governerà il paese nei prossimi cinque anni. Domenica 31 maggio, infatti, con le consultazioni amministrative i cittadini saranno chiamati a eleggere il nuovo sindaco e rinnovare il consiglio comunale. Candidato a primo cittadino per la coalizione di centrosinistra formata da Sel, Pd e Rifondazione Comunista è Giuseppe De Fanti, 57 anni, ingegnere, già vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, ai servizi tecnologici e all’urbanistica dal 2000 al 2005, in giunta provinciale. “Ci presentiamo con una lista rinnovata, formata per tre quarti da facce nuove – assicura De Fanti- e diversi giovani. Crediamo fortemente nella necessità di dar loro spazio, saranno la classe dirigente del futuro.”
Quali saranno i punti cardine del vostro programma?
Intendiamo rilanciare l’edilizia, in quanto fulcro di gran parte delle attività produttive e quindi capace di creare occupazione. In particolare, in sintonia con molte aziende operanti nel settore della bioedilizia che operano nel nostro territorio, sogniamo che Guspini divenga sede di un grande distretto del verde, un comune a petrolio zero in cui gli interventi vengano realizzati con materiali eco-compatibili e che possieda diverse zone verdi. Rivitalizzare il centro urbano, rilanciare la vocazione turistica e istituire un dialogo costante con le imprese saranno gli altri obiettivi che proporremo in campagna elettorale.
Candidato sindaco in un comune della provincia più povera d’Italia. Come risollevare tante famiglie dalla miseria e dalle privazioni quotidiane?
Aumentando gli inserimenti occupazionali e quindi cercando di creare nuove possibilità di lavoro ma anche, laddove possibile, riducendo i livelli di contribuzione pubblica e le tasse, per esempio sul suolo pubblico e sui rifiuti. Il lavoro resta in cima alla lista dei nostri obbiettivi e si sposa con gli altri punti con cui intendiamo presentarci.
La crisi non ha risparmiato il lavoro autonomo. Quali attenzioni per garantire una boccata d’ossigeno a commercianti liberi professionisti?
Spostare l’attenzione sul centro urbano, e dunque sulle attività produttive in esso collocate, sarà parte del piano di rilancio del paese. Riteniamo fondamentale coinvolgere i cittadini nei dibattiti aperti affinché si venga a conoscenza dei reali problemi. Per questo non si può prescindere dal dialogo con gli amministratori.
Rimanendo in tema, la costruzione dell’Eurospin di via Marconi , a lungo contestata dall’amministrazione comunale, ha avuto effetti drammatici sulle attività locali…
Non sono a conoscenza di questi avvenimenti di politica locale, essendo mancato diverso tempo da Guspini per la mia permanenza nella Giunta Provinciale, ma siamo sempre aperti al dialogo. Soprattutto a fronte della mancanza di politiche (nazionali e locali) che garantiscano un’equa concorrenza. Tuttavia come abbiamo detto il piano di rilancio delle attività produttive, e dunque anche di artigianato e commercio, è atto a riportare l’attenzione sull’abitato agevolando il turismo e gli interventi di ripristino del centro storico, in particolare attraverso la valorizzazione delle bellezze di Guspini, e ce ne sono tante.
Il piano interesserà anche la frazione di Montevecchio?
Assolutamente. Sono stati spesi milioni di euro per il recupero della zona e intenderemmo metterli a frutto. Il sito e il museo minerario sono fra i più belli dell’Isola e la loro ottimizzazione inciderebbe in maniera decisiva sull’affluenza di visitatori nella zona, contribuendo a far girare l’economia.
Un centrosinistra di PD, SEL e Rifondazione Comunista: come gestire una coalizione tanto variegata?
L’intesa di vedute e una cerca coincidenza di strategie e obbiettivi permettono a questi tre partiti di amministrare insieme nella maggior parte delle regioni e dei comuni italiani. Siamo accomunati dal desiderio di dare risposte alle esigenze della gente.
Ritiene che ci siano buone probabilità di essere eletto?
Pensiamo di avere le carte in regola per poterlo sperare, ma rispettiamo gli avversari e non abbiamo certamente la presunzione di dire che abbiamo la vittoria in tasca. Tutto è ancora da decidere, ma facciamo un punto d’onore del buon esito delle primarie del 15 marzo, essendo stato scelto al ruolo di candidato sindaco attraverso una consultazione popolare.
I cittadini e la grande sfiducia nella classe politica: come fare perché tornino a crederci?
Ci vorrà tempo, ma alla base di ogni nostro progetto c’è l’assoluta volontà di rendere i cittadini protagonisti della vita di paese. Mi preme porre l’accento sul dialogo costante e sull’informazione continua tra singoli, associazioni e istituzioni: dibattiti aperti, consigli comunali e assemblee partecipate sono un simbolo irrinunciabile di democrazia e chiarezza.

Francesca Virdis


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