Consuetudine vuole che a molte famiglie del passato fossero affibbiati nomignoli che li caratterizzasse. “Su nomingiu” appunto, che passava di padre in figlio per intere generazioni. Anche i paesi possono avere un soprannome, Pabillonis ne è un esempio, infatti ha da secoli l’appellativo di “Sa bidda de is pingiadas” (il paese delle pentole). Il nome deriva dal fatto che nel paese ci fosse una ridente attività di produzione e commercializzazione di prodotti in terracotta: pentole, tegami, stoviglie, e vari manufatti. Già nei primi dell’800 tale attività era particolarmente diffusa, e molte famiglie locali erano impegnate nelle diverse mansioni per la produzione. I suoi prodotti si facevano apprezzare in tutta l’isola per la loro straordinaria leggerezza e robustezza, ottenuta grazie ad una sapiente miscelazione dell’argilla con altri tipi di terra e minerali. L’appellativo è rimasto tuttora in voga e, in prossimità della scuola dell’infanzia, si può osservare il monumento dedicato alla più importante attività lavorativa passata del paese, la produzione de “is pingiadas”. Le gigantesche pentole, realizzate circa 30 anni fa, sono state restaurate. La tinteggiatura e il disegno lungo i manici sono stati eseguiti da Giovanni Floris. Le grosse pentole erano imbrattate con scritte sia esternamente che internamente, utilizzate come bidoni della spazzatura, come panchine o come allenamento per le arrampicate. Purtroppo ormai da anni versavano in uno stato di triste abbandono. Ora grazie al restyling la piccola piazza di via Bologna può essere ammirata in tutta la sua bellezza dalla comunità. L’amministrazione comunale ha ringraziato, con una nota, a nome di tutta la cittadinanza, la disponibilità e l’ottimo lavoro svolto da Giovanni Floris, ha ricordato che è assolutamente vietato salire sopra il monumento, entrarvi dentro, appoggiare oggetti di qualsiasi tipo e abbandonare rifiuti. Per scoraggiare eventuali atti vandalici è stato installato un sistema di videosorveglianza sopra il tetto delle ex scuole medie, il cui edificio si trova proprio di fronte.
Stefano Cruccas
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