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Il PUNTO SULL'ECONOMIA

Istruzione necessaria per avere maggiori possibilità nel mondo del lavoro

Studenti universitari
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di Antonio Begliutti
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Antonio Begliutti

Molto interessante, per comprendere la società in cui viviamo e i giovani in particolare, è lo studio pubblicato in questi giorni da parte dell’Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche).

La pubblicazione si concentra sull’importanza della formazione, come strumento per emergere nel mondo del lavoro.

La ricerca è stata realizzata su un campione di 40enni di oggi, ovvero coloro nati nel periodo tra il 1977 e il 1986.

I DATI

L’analisi effettuata parte nell’analizzare la famiglia di provenienza, la quale, se in possesso del diploma, il 48% dei giovani provenienti da una famiglia con genitori diplomati arriva a conseguire poi la laurea.

La percentuale invece di chi riesce a laurearsi, proveniente da una famiglia con genitori con la licenza media, è appena il 12%. La percentuale di coloro che conseguono la laurea diventa soltanto il 6% nel momento in cui i propri genitori non hanno infine alcuna istruzione.

La percentuale di conseguimento della laurea diventa del 75%, ovvero più elevata, se si proviene da genitori laureati.

LE DIVERSE LAUREE

Altro dato importante è la disciplina in cui ci si laurea. Non tutte le facoltà garantiscono le stesse possibilità di trovare lavoro e soprattutto lo stesso riconoscimento retributivo. Spesso lauree poco considerate dal mercato, comportano impieghi precari.

LA POSIZIONE DELL’ITALIA

I dati confermano purtroppo che nel nostro Paese, tra i 25 e i 64 anni, appena il 30% ha completato il livello di studi secondario, l’8% quello universitario e il 62% quello elementare o medio inferiore.

I numeri nel complesso indicano che l’Italia si colloca tra gli Stati meno istruiti.

Occorre anche evidenziare che l’Italia è indietro anche per quanto riguarda i redditi dei soggetti laureati. Infatti, mediamente i laureati italiani guadagnano solo il 40% in più rispetto a quelli diplomati, ben 20 punti in meno rispetto alla media dei Paesi occidentali.

I FATTORI

Ad incidere sulla bassa istruzione ora è anche la crisi economica derivante dalla recente pandemia. Minori disponibilità economiche, determinano sacrifici spesso effettuati a svantaggio dei propri figli nel campo scolastico.

Altro elemento che porta spesso tanti adulti a fare valutazioni non finalizzate a garantire l’istruzione dei propri figli, è la convinzione che a livelli più elevati di istruzione non sempre corrispondono maggiori possibilità di trovare occupazione, soprattutto con redditi adeguati.

Sarebbe sicuramente necessario intervenire anche sul sistema scolastico, magari permettendo di eliminare le disuguaglianze esistenti e dando agli individui capaci e meritevoli, ma privi di mezzi, le risorse necessarie a raggiungere un livello di istruzione adeguato.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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