Si sono svolti con successo, questa settimana, due incontri del progetto sociale dal titolo “La bottega dei dolci” promosso dall’ Anteas Oristano e dall’Anteas Cabras, rivolto agli anziani del territorio, agli ospiti delle strutture residenziali e ai loro parenti. Incontrarsi, mettersi insieme attorno ad un tavolo per preparare insieme dei dolci e trascorrere qualche ora in spensieratezza.
È questa l’immagine che ha caratterizzato i pomeriggi trascorsi nelle due case di riposo per anziani, “Cooperativa Sacro cuore onlus” a Paulilatino e “Pili Cubeddu” a Seneghe, in cui il laboratorio artigianale di dolci tipici sardi è stato lo strumento di socializzazione per prevenire l’isolamento e ricreare un tessuto di rapporti con persone che non vivono in struttura. I residenti delle due strutture, i volontari e i familiari hanno collaborato con entusiasmo in tutte le fasi dell’organizzazione, preparazione dei papassini, ciambelline e gueffus e della degustazione degli stessi. Aneddoti e curiosità legati ai ricordi di alcune signore, hanno impreziosito il tutto.
«Da piccola ho imparato dalla mia mamma – ha detto la signora Grazia – li facevamo spesso nelle feste». Alla sua esperienza, si sono aggiunte quella della signora Giovangela «Io li preparavo a casa la domenica e per i ragazzi dell’azione cattolica» e della signora Anastasia «mi ricorda i tempi passati. Che bello questo pomeriggio». Il laboratorio di dolci è stato coordinato dalla giornalista Marinella Arcidiacono con la collaborazione di alcune signore del centro di aggregazione sociale delle due strutture e di alcuni volontari. La presenza di qualche bambino ha vivacizzato i momenti di condivisione e creatività, consentendo lo scambio intergenerazionale tra le persone della struttura e i loro nipotini. Le famiglie si sono dimostrate d’accordo ed entusiaste dell’iniziativa. «Replicheremo l’esperienza – ha sottolineato Felicity Rowe, presidente dell’Anteas Cabras – in altre case per riposo, coinvolgendo anche i nostri volontari dell’Anteas. Tra di loro, ci sono persone che hanno più di 90 anni di età. Con questo progetto – spiega – abbiamo avuto l’ulteriore conferma di quanto siano importanti questi momenti di aggregazione e creatività per prevenire la solitudine e favorire la socializzazione tra gli anziani» preparazione dei dolci, parte della nostra cultura e tradizione». Nelle settimane successive il progetto, proseguirà anche in altri territori dell’oristanese.
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