di Sandro Renato Garau
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Naturae enim non imperatur, nisi parendo. Questo scriveva Francis Bacon nel 1620 sul Novum Organum.
Dopo 402 anni la domanda che ci possiamo fare è se l’uomo è riuscito ad obbedire alla natura o se l’ha voluta piegare alla sua volontà maltrattandola spesso. Questa ultima ipotesi deve essere quella presa in considerazione dalle Nazioni Unite se il 22 aprile di 52 anni fa ha dovuto istituire la Giornata mondiale della Terra. Uno obiettivo su tutti, prendere consapevolezza che la tutela dell’ambiente è fondamentale per la sopravvivenza dell’uomo. Infatti, il pianeta che abbiamo a disposizione e nel quale viviamo è uno ed è compito di tutti tutelarlo e rispettarlo.
Molte associazioni sono impegnate fattivamente in questa impresa, tra queste gli Scout che all’art. 6 della legge che si impegnano a rispettare al momento della promessa recitano: “Gli Scout amano e rispettano la natura”. Questo è quanto insegnava ai suoi ragazzi il fondatore dello scoutismo Lord Baden Powell nel 1907. Che fosse consapevole che le cose sarebbero andate diversamente?
Oggi 22 aprile, con le distruzioni e i disastri ecologici ai quali si assiste, non si può che fare gli auguri alla terra e all’uomo che la vive affinché decida di guardarsi attorno e scoprire che la bellezza della natura “non si può dominare se non ubbidendola”.
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