di Gianni Vacca
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Editoriale della Gazzetta del Medio Campidano in edicola dal 15 marzo
La politica? Una nobile arte che non può essere improvvisata. Gli ultimi avvenimenti che hanno caratterizzato l’attività politico-amministrativa ad Arbus è un chiaro e forte esempio e fa da monito. Uno tsunami che ha travolto tutto e tutti. Il quadro politico locale, smisuratamente in mano ai singoli e senza più punti di riferimento attendibili, sembra essersi completamente “balcanizzato”: Il paese per la seconda volta nella sua storia, la prima fu nel 2004, apre così le porte a un Commissario Straordinario e alle elezioni anticipate che dovrebbero tenersi la prima decade del prossimo mese di giugno. Ad appena sedici mesi dal suo insediamento salta il Sindaco Andrea Concas, al quale i cittadini anche in questa occasione non mancano di inviare attestati di stima, la sua Giunta e l’intero Consiglio Comunale impotente e incapace in tutte le sue componenti, nessuna e esclusa, di gestire al meglio, per il bene del paese e con senso di responsabilità una crisi che in larga misura sembrerebbe concepita e alimentata fuori dalle sedi istituzionali. A pagare il conto più salato l’economia del paese e i cittadini che sfiduciati e senza troppi giri di parole stigmatizzano: «è uno spettacolo indecoroso, si passa da uno schieramento all’altro con troppa facilità, l’irresponsabilità è diffusa». Le dimissioni contestuali di dieci consiglieri comunali lasciano in sospeso due importantissimi atti consiliari e di giunta: l’approvazione del PUC , danno incalcolabile per l’economia e lo sviluppo del paese, e il progetto Ecoparco “Dune di Piscinas-Montevecchio” scaturito dal tavolo di lavoro congiunto tra i comuni di Arbus e Guspini. Fuori tutto e tutti. Necessario formare e selezionare una nuova classe politica? Forse, nel frattempo accontentiamoci dei saldi di fine stagione.
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