Produrre l’alga Spirulina, il supercibo del futuro che promette a chi lo utilizza non solo più energia ma anche benefici per la salute compreso l’utilizzo nel campo dei cosmetici. Nella miniera “Monte Sinni” della Carbosulcis a Gonnesa è possibile e questo grazie all’acqua calda in essa contenuta. Il progetto avviato e concluso nella prima fase sperimentale è stato realizzato in collaborazione tra Università di Cagliari e Carbosulcis e finanziato dalla Regione attraverso l’Assessorato della Programmazione con 140mila euro. Ieri l’inaugurazione ufficiale dell’impianto sperimentale con l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, l’amministratore Unico della Carbosulcis Antonio Martini, il responsabile scientifico del Progetto Cristiano Galbiati, il prorettore all’Innovazione dell’Università di Cagliari Maria Chiara Di Guardo.
A pochi mesi dal finanziamento, il progetto ha già raggiunto importanti traguardi e che ha tutte le carte in regola per sfondare in un mercato in crescita esponenziale. In pratica, l’acqua calda delle miniere che rappresentavano un costo notevole e una fastidiosa necessità da eliminare, diventano ora un valore aggiunto unico al mondo per garantire una produzione efficiente dell’alga verde. Così come il progetto Aria dove il pozzo abbandonato della miniera diventa il luogo ideale per l’installazione di una colonna di 350 metri ad alta tecnologia per la purificazione dell’Argon.
Il fotobioreattore in vetro con scambiatore termico integrato, così si chiama tecnicamente l’alloggiamento dove cresce l’alga spirulina ha già dimostrato con successo la funzionalità primaria per la quale era stato concepito e cioè la possibilità di utilizzare il calore dell’acqua della miniera per permettere un ciclo di produzione 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno per la produzione di alghe azzurre in impianti all’aperto senza la copertura di serre.
Proprio il freddo intenso delle prime settimane di gennaio ha permesso di sottoporre l’impianto ad uno stress test molto importante e significativo che è stato superato brillantemente tanto che l’impianto è stato brevettato. Grazie all’utilizzo dell’acqua calda e al successo del fotobioreattore, Carbosulcis sarà presto in grado di garantire un valore aggiunto importante a imprenditori che volessero cimentarsi con la riqualificazione dei suoi “brown fields” (siti inquinati all’interno dei quali è possibile fare attività di rigenerazione che portino maggiori benefici che le semplici bonifiche) per un ciclo di produzioni che “più verde di così non si può”.
La spirulina rappresenta oggi un prodotto di eccellenza su più fronti, richiesto da un mercato in forte crescita: si stima che il mercato europeo possa raggiungere le 400 tonnellate circa all’anno. A questo si aggiunge il settore degli integratori alimentari e dei prodotti farmaceutici che guidano il mercato globale con una valutazione di mercato di oltre 380 milioni di dollari statunitensi entro la fine del 2027. E si attende un forte sviluppo guidato dalla sempre più crescente domanda di coloranti alimentari naturali, dall’aumento del vegetarismo, dalle severe normative sull’inclusione di colori e sapori sintetici e dalla necessità di rimediare alla crescente malnutrizione in tutto il mondo. In Italia e in Europa la spirulina è in gran parte importata: più del 90 per cento di quella che si trova oggi sul mercato italiano ed europeo proviene infatti dalla Cina, che è il più grande produttore di questa microalga.
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