di Sandro Renato Garau
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Dopo un lungo iter la Camera dei Deputati il giorno 8.2.2022 approva definitivamente le modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente. Le stesse modifichi erano state approvate, in prima seduta, in un testo unificato, dal Senato il 9 giugno 2021 e dalla Camera il 12 ottobre 2021 e, in seconda deliberazione, con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, dal Senato (il 3 novembre 2021). La tutela dell’ambiente entra a far parte dei princìpi fondamentali della Costituzione.
L’aggiunta del nuovo comma all’articolo 9 lo completa: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Se questo articolo dà le basi, il 49, rivisto nel secondo e terzo comma, getta nuova luce sull’attività tutta. “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”. Elementi che non sono di poco conto e che implicano, a ben guardare, una serie di azioni necessarie a modificare alcune prassi in uso nel nostro paese. Si pensi alla fragilità del sistema idrogeologico di alcune zone dell’Italia, al consumo del territorio, alle coste e alla loro cementificazione, alle costruzioni sui letti dei fiumi, agli sterili e rifiuti di lavorazioni industriali, all’uso indiscriminato della plastica, allo smaltimento di sostanze che vengono costruite per favorire la vita dell’uomo e che quando esauste non si sa come smaltire.
La tutela degli animali, poi, non riguarda solo quelli selvatici ma anche quelli domestici, di compagnia o d’allevamento necessari all’uomo. A questo, si può aggiungere l’uso di pesticidi e di concimi chimici che se favoriscono la produzione di beni di consumo hanno spesso conseguente nefaste per la salute dell’uomo. Le emissioni di CO2 dell’atmosfera fanno il resto. Giusto aver ribadito in Costituzione i principi, adesso spetta allo stesso legislatore disporre le leggi, farle applicare e soprattutto controllare che vengano rispettate. Ma, come al solito c’è un ma: che lo Stato debba fare la sua parte non v’è dubbio, ma che anche il cittadino debba metterci del suo è sacrosanto.
La Costituzione impegna le attività produttive chiedendo loro di cambiare, di produrre in modo sostenibile, di rinunciare a facili profitti per aiutare la Madre Terra a ritrovare equilibrio. Lo chiede anche ai cittadini tutti, nelle piccole azioni quotidiane, dallo smaltimento dei rifiuti, al rispetto delle norme che regolano la convivenza delle grandi come delle piccole comunità. Lo chiede alla scuola nella sua funzione istruttiva e formativa. Facile ricordare quanto la sua azione sia fondamentale per un’educazione equilibrata e consapevole. Non è un caso che da molti anni i cittadini più sensibili si siano raggruppati in associazioni per chiedere “… di tutelare l’ambiente, gli animali, la biodiversità e gli ecosistemi” e “di non svolgere azioni… in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.(artt. 9 e 41).
Secondo i dati del Ministero della Transizione Ecologica, le Associazioni di Protezione Ambientale riconosciute in Italia sono 82; salvaguardia del mare, della terra, dell’atmosfera, degli animali e dell’uomo sono gli obiettivi, da raggiungere tramite un processo educativo improntato a giustizia e condivisione. È scritto all’Art. 3 dello statuto di Greenpeace e anche all’Art. 2 dello statuto di Legambiente. Tra le organizzazioni che si occupano di educazione gli scout da sempre e a tutte le latitudini, svolgono le loro attività a contatto diretto con la natura. Non è un caso che promettano di “Amare e rispettare la natura” (legge scout art.6) secondo quanto indicato dal fondatore Lord Baden Powell che ricorda anche: “L’uomo che è cieco alle bellezze della Natura, ha perduto metà del piacere di vivere. “, e essendo il metodo scout educazione anche allo star bene, aggiunge “Preoccupatevi di lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo avete trovato”. Papa Francesco nell’enciclica “Laudato sii!” coinvolge in questo processo l’uomo in tutte le sue dimensioni: “Se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale e municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali.” E ancora ricorda, che l’impegno e la fatica fanno parte della strada indicata, e che “Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo”.
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