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ATTUALITÀ

Le emozioni raccontate dal cinema animato

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L’Associazione Vides Auxilium promuove la cultura cinematografica a Guspini e Sanluri attraverso una rassegna cinematografica molto partecipata Tutti gli eventi sono stati gratuiti grazie al finanziamento della Regione Sardegna
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di Anna Usai
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L’associazione Vides Auxilium Odv, organizzazione di volontariato nata nel 2013 e operante principalmente a Guspini e Sanluri, ha realizzato la rassegna cinematografica “Punto di vita. Le emozioni raccontate nel cinema animato”. La rassegna è stata finanziata dalla Regione Sardegna attraverso la legge regionale 15 del 2006 per progetti volti alla promozione della cultura cinematografica, permettendo la fruizione gratuita per tutti gli eventi.

La Rassegna si è rivolta sia ad un pubblico di bambini, ragazzi ma anche ad un pubblico più adulto offrendo ad esso mezzi ed informazioni atti a sviluppare il gusto per la cultura cinematografica attraverso la conoscenza del suo linguaggio e aiutandolo ad accrescere la sua capacità critica e di lettura del linguaggio audiovisivo.

Questa rassegna ha risposto pienamente alle finalità previste dalla normativa della Regione Sardegna in quanto ha promosso il cinema quale mezzo fondamentale di espressione artistica, di formazione culturale, di comunicazione e rilevante strumento di crescita sociale ed economica e ne promuove lo sviluppo e le attività connesse. Ancora attraverso questo progetto si sono promosse le attività culturali inerenti il cinema secondo criteri di valorizzazione della qualità, incentivando l’attività di associazioni e circoli del cinema, l’esercizio cinematografico, favorendo la formazione alle professioni del cinema e l’educazione all’immagine.

Sono stati proiettati 12 film animati per 6 settimane: dal 20 giugno ogni martedì alle 21.30 presso l’Istituto FMA in via Castello a Sanluri, e dal 22 giugno ogni giovedì alle 21.30 presso l’Istituto FMA in via don Minzoni a Guspini.

I film proiettati a Sanluri, in ordine temporale, sono stati: I Croods 2, Troppo cattivi, Spirit il ribelle, Il piccolo Yeti, Dreambuilders la fabbrica dei sogni, Ferdinand.

I film proiettati a Guspini, in ordine temporale, sono stati: Minions 2, Sonic 2, Dragon Trainer il mondo nascosto, Billy il koala, Toy story 4, I 7 Nani.

La partecipazione alle proiezioni è stata molto importante, arrivando a quasi 200 persone in alcune serate.

Diventa importante cominciare a comprendere i linguaggi, la semiotica e i meccanismi, apparentemente invisibili, su cui si basano i diversi mezzi di comunicazione per la significazione dei loro messaggi, portatori di molteplicità di sensi. Ci si accorge quindi che, dietro un bella storia (o una sceneggiatura), dentro un’inquadratura cinematografica, nascosto in una fotografia, in un prodotto audiovisivo o in uno spot pubblicitario c’è un discorso che il regista, l’autore, l’artista hanno costruito e che porgono al fruitore; ma che non sempre è possibile comprenderne appieno il significato “al primo sguardo”, al primo impatto, che di solito è quello puramente emotivo.

Attraverso il progetto si sono raggiunti diversi risultati, molto importanti per la promozione della cultura cinematografica nonché della socialità: valorizzare l’educazione all’immagine; promuovere il gusto estetico e le potenzialità espressive dell’immagine in movimento; conoscere e padroneggiare i principali elementi della cultura filmica, acquisire una mentalità critica nei confronti del prodotto filmico, affinare la capacità di ascolto, di osservazione, di analisi; sviluppare momenti di incontro culturale a livello comunitario e rafforzare la rete sociale.

PERCHÉ QUESTO TEMA

L’interesse per le emozioni nell’uomo ha sempre coinvolto tutti indifferentemente, dagli intellettuali alle persone comuni, dai letterati agli scienziati, suscitato dalla curiosità per un tema così “vicino” agli esseri umani, eppure così complesso. La complessità del fenomeno di emozione è riscontrabile nell’ampia letteratura scientifica dedicata a tal tema, ma anche dall’importanza che ne dà il campo dell’arte, dalla poesia alla pittura, dal teatro al balletto, tutte forme che proprio di emozioni si nutrono.

Da oltre un secolo, la tecnica del disegno animato viene usata dagli artisti per creare personaggi fantastici che si muovono, parlano e si emozionano come gli esseri umani. Attualmente, il cinema d’animazione è in pieno sviluppo tecnico, ma continua ad essere una forma d’arte poco considerata dalla critica rispetto al cinema “dal vero”, essendo un prodotto indirizzato quasi esclusivamente ad un pubblico infantile. In verità, il cinema d’animazione è nato in America come spettacolo popolare, solo successivamente trasformatosi in prodotto di consumo per bambini. Negli anni Novanta, però, nuove tendenze artistiche d’animazione hanno riportato in auge un genere di cartoons per un target più ampio.

La particolarità della tecnica del disegno animato consiste nella capacità dell’artista, o gruppo di artisti, di ricreare, attraverso la successione veloce dei disegni, una percezione di movimento. Ai disegni in movimento viene accompagnata la colonna sonora, cioè le musiche, i rumori e i dialoghi, proprio come un film “dal vero”. Le sue potenzialità tecnico-espressive la distinguono sia dal cinema “dal vero” che dal fumetto, alla quale spesso viene associata, pur condividendo alcune caratteristiche con entrambi. Il disegno animato, usato in modo sempre innovativo e ambizioso, ci trasmette delle “emozioni”, sia attraverso la narrazione delle avventure di alcuni personaggi che compiono le azioni più incredibili, sia perché essi sembrano “provare” delle emozioni.

La percezione delle emozioni nei cartoons dimostra che il cast di animatori segua delle regole, probabilmente implicite, di rappresentazione espressiva, sia visive che sonore, che si basino su comuni teorie ingenue delle emozioni tra gli artisti del disegno animato e gli spettatori. Anche se ogni animatore o scuola di animatori segue un proprio modo di rappresentare le emozioni, tutti si rifanno all’idea principe di “caricatura della realtà” attraverso artifici grafico-dinamici e sonori.

Il primo problema da affrontare, per gettare le basi dell’analisi, ha riguardato il numero e il tipo di emozioni da analizzare. Partendo dal presupposto che un medium e prodotto artistico come il cartone animato, basa la sua esistenza sulla percezione delle sue storie, ed assieme ad esse le sue emozioni, da un pubblico mondiale, esso deve seguire delle regole di espressione delle emozioni che si fondino sulla loro riconoscibilità universale. Ho quindi setacciato il campo degli studi sulle emozioni, costellato da teorie di ogni tipo, alla ricerca di quelle che si incentrassero sulla comunicazione verbale e non-verbale delle emozioni.

PERCHÉ IL CINEMA D’ANIMAZIONE

Il cinema d’animazione (come anche il fumetto) non nacque specificatamente come surrogato per la letteratura dell’infanzia, ma si rivolse prevalentemente agli adulti, di cui rifletteva atteggiamenti e umori di fronte alla realtà quotidiana nella rappresentazione che di essa si dava in termini di satira o anche soltanto di bonaria ironia. In secondo luogo è bene precisare che il cinema d’animazione non è un “genere” cinematografico (se per genere si intende un particolare prodotto del cinema che si richiama a determinate regole compositive), ma è più propriamente un mezzo espressivo che si differenzia dal cinema dal “vero”, sia per quanto riguarda la tecnica, sia per quanto riguarda i principi estetici su cui il linguaggio dell’animazione è costruito. Il cinema d’animazione è, quindi, quel particolare mezzo espressivo che si ottiene con la successione, nel tempo, di immagini statiche realizzate ciascuna isolatamente, il cui movimento nasce al momento della proiezione e non come riproduzione di un movimento già esistente in fase di ripresa, come avviene nel cinema “dal vero”. L’animazione, cioè il movimento all’interno dell’immagine, è il risultato di un lavoro meticoloso di un’artista o gruppo di artisti, i quali devono predisporre anticipatamente il movimento finale del film suddividendolo in tante unità di tempo determinate da precise regole compositive.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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