di Antonio Obinu
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Il 25 novembre è la giornata in cui in tutto il mondo si manifesta per l’eliminazione della violenza contro le donne, un fenomeno che solo in Italia dall’inizio dell’anno conta più di 100 vittime.
In quasi la metà dei casi (48) il responsabile è stato il proprio partner oppure un ex che non accettava la fine della relazione; 33 sono invece stati i delitti compiuti da altri familiari.
I dati riferiti al 2021 fotografano una situazione allarmante: sono infatti state 139 le vittime uccise nell’ambito di una relazione di coppia, 100 di queste erano donne.
In Sardegna negli ultimi 5 anni sono stati registrati 18 casi di femminicidio; 3 nell’anno in corso. 194 le chiamate di aiuto al 1522, il numero gratuito di pubblica utilità attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità. A Livello nazionale si registra un calo nelle richieste di aiuto
Anche l’istituto Einaudi di Senorbì ha fatto sentire la sua voce di protesta, in una giornata caratterizzata da tante manifestazioni in Sardegna come in Italia e nel resto del mondo.
Dalle 9 alle 11 alcune classi dell’istituto hanno partecipato ad un incontro con la giornalista Maria Francesca Chiappe, l’avvocata Monica Puggioni e alcune rappresentanti dell’associazione Progresso Donna. Contemporaneamente sia nella sede centrale che nella sede staccata dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura, docenti ed alunni incaricati dipingevano di rosso alcune panchine che “andranno sistemate nel cortile antistante l’istituto, dove sono state messe a dimora alcune piantine fiorite a ricordo delle vittime di femminicidio”.
Nelle due sedi è stata allestita una mostra con i lavori realizzati dalle diverse classi: disegni, cartelloni e altri spunti che hanno contribuito alla discussione sul tema della violenza contro tutte le donne, ulteriore testimonianza della “passione con cui studentesse e studenti della sede centrale di Piazza del Popolo e della sede staccata dell’Agrario hanno partecipato alle iniziative! Entusiasmo, passione ed energia che solo i giovani sanno esprimere quando si sentono sinceramente ed emotivamente partecipi e coinvolti.”
È infatti innegabile che “la maturazione umana e civile di ragazze e ragazzi passa anche attraverso esperienze così toccanti, formative e significative”.
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