Negli ultimi anni, sono diventate di uso comune alcune terminologie, che condizionano i comportamenti, soprattutto, di chi ha responsabilità politica. Uno dei termini che sentiamo ripetutamente è quello del PIL, ovvero Prodotto Interno Lordo. La sua crescita, la sua variazione, la sua diminuzione, sono argomenti che caratterizzato gli addetti al lavoro e non solo.
IL PIL
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) rappresenta il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti all’interno di un paese in un certo intervallo di tempo, di solito l’anno. Il PIL può essere anche definito come il valore della ricchezza o del benessere di un paese. E’ evidente quindi che il PIL, misurando la consistenza del benessere di uno stato, sia sempre sotto osservazione da parte degli stessi cittadini e dei loro rappresentanti politici. Si parla di Prodotto in quanto il PIL misura il valore dei beni finali prodotti; Interno, perché la definizione e il calcolo del PIL prende in considerazione il valore finale dei beni e dei servizi prodotti internamente ad un determinato paese (indipendentemente da chi vengono prodotti). Del PIL fanno parte anche i profitti realizzati dalle imprese straniere in Italia; al contrario i profitti realizzati dalle imprese italiane all’estero fanno parte del Prodotto Nazionale Lordo italiano e del PIL dello Stato in cui hanno sede tali imprese. Il termine Lordo invece fa riferimento al fatto che il PIL è sempre determinato al lordo dei cosiddetti ammortamenti.
METODO DI CALCOLO
Esistono tre diverse metodologie per calcolare il PIL. Il primo metodo, viene chiamato “Metodo della Spesa”, e permette di ottenere il PIL attraverso la somma dei Consumi (ovvero la spesa delle famiglie in beni e servizi), degli Investimenti (la spesa delle imprese e delle famiglie in immobili) della Spesa Pubblica e delle Esportazioni nette (differenza fra esportazioni ed importazioni). Per la sua determinazione può essere utilizzato anche un secondo criterio il quale tiene conto del “Metodo del Valore Aggiunto”. Il PIL in questo caso viene quantificato sommando i valori di tutti i Beni e dei Servizi prodotti dalle imprese. Il Valore Aggiunto deve essere quindi definito come la differenza tra quanto ottenuto dalla vendita e la somma pagata per l’acquisto delle materie prime e dei semilavorati utilizzati nel relativo processo produttivo. L’ultimo dei metodi per determinare il PIL, è invece il “Metodo dei Redditi”. Il Prodotto Interno Lordo viene in questo terzo caso, ottenuto come somma delle Retribuzioni e dei Redditi da Capitale. Qualunque sia il metodo utilizzato occorre rilevare, che tutti conducono al medesimo risultato.
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