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Peste & Corna Rubrica

Malcostume mezzo gaudio

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Rubrica della serie “Peste e Corna” a cura di Edmunduburdu

Sta finendo l’estate, tempo di mare, di monti e di raccoglimenti spirituali, ma anche di zanzare, che ti colpi-
scono all’improvviso e ti costringono all’uso di fornelletti e piastrine, di racchette elettrizzate o di sberle che ti dai in faccia nella speranza di accopparle, ma non sempre ci riesci, come non riesci a liberarti dei cervelloni della finanza sempre presenti con i loro binocoli a lunga gittata per scrutare gli orizzonti della tua economia e per classificarti secondo una scala di solvenza facendo scendere o salire a lor piacere il tuo spread e gli interessi sui tuoi debiti. Sono i guardiani dei conti e i fustigatori di chi non li rispetta. Angeli o diavoli custodi, dipende dalle simpatie che abbiamo verso di loro. Guardano in tutte le direzioni e a noi italiani assicurano che non siamo messi così male, che l’economia riparte, che le imprese producono e che operiamo bene, anche se in questi ultimi mesi ci siamo un po’ fermati mentre il debito è aumentato, e intanto il Fmi diagnostica che per tornare ai nostri livelli occupazionali pre-crisi ci metteremo vent’anni. Però almeno non siamo come la Grecia, poveraccia, che mica come noi ha le industrie da vendere a clienti esteri e se non la salva il turismo…
E gli altri come se la passano? Gli USA hanno rilanciato economia e inflazione stampando in questi ultimi anni valanghe di dollari e aumentando i debiti di 2000 miliardi, quasi quanto il nostro debito totale, per arrivare ai circa 20.000; il Giappone sembra sereno con i suoi oltre 7.000, e la Cina, che ha in mano gran parte dei debiti statunitensi e sta comprando mezzo mondo, sembra rallentare di brutto e se non produce, esporta e incrementa i consumi interni anch’essa, stando a qualche avvisaglia, avrà grossi problemi con i suoi 28.000 miliardi. Numeri piccoli se si fa riferimento ai – dicono – due milioni di miliardi nominali, mica reali, della finanza speculativa, in qualche modo simile a quella che puoi praticare anche tu da casa armeggiando con i tasti del tuo pc. Le offerte che ti invitano a giocare in borsa ti arrivano da ovunque e ti consentono di sperimentare quanto puoi sentirti una nullità dinanzi a certi sistemi operativi.
L’inflazione è stata universalmente elevata ad angelo salvatore dell’economia e quando avanza rapida i ringraziamenti di alcuni giungono fino al cielo, e forse anche a quell’altro pianeta simile al nostro che dista non so quanti anni luce e purtroppo non ancora meta ideale per i fine settimana, magari senza ritorno, di qualche inquilino terrestre. È il solito gioco altalenante: se hai tante zucchine e non hai richiesta abbassi i prezzi e l’economia stagna, ma se i clienti ti aumentano di numero anche i prezzi vanno in quella direzione. E se poi le zucchine, il grano o i mangimi ti arrivano da altri continenti a prezzi più bassi di quelli che sei in grado di praticare, beh, o ti dai all’ippica o cambi mestiere. Figuriamoci se poi ti arriva il latte in polvere con il quale se non tu c’è qualche altro che cerca di fare favolosi formaggi di origine controllata e protetta. I prezzi che salgono portano l’inflazione ma anche la voglia di investire con l’aiuto delle banche. I debiti sono l’invenzione della società avanzata, più ne fai più mandi avanti l’economia e più stai bene e ti arricchisci, salvo poi arrivare allo splash e ritrovarti col sedere per terra, tu sicuramente, meno certe banche o società, e senti parlare di bolle, di crisi, di cadute del mercato e di disoccupazione alle stelle. Rassegnati, conti meno di un due di picche o di una foglia morta e perciò rimboccati le maniche per dsfdsfdfssbarcare il lunario. Però c’è un limite a tutto e anche con i debiti, un giorno o l’altro, si dovranno fare i conti: la verità che si pagano con la crescita costante dell’economia e quindi dell’inflazione è da sfatare. E prima lo capiremo meglio sarà per il popolo terrestre, che non è fatto di santi ma di arroganti, mentre i pochi che tentano di guardare al futuro di chi verrà dopo di noi sono messi a tacere da chi pratica la protesta come professione.
Dicevamo che la Grecia non se la passa bene e intanto apprendiamo che la sua crescita dal 2000 in poi è stata doppia rispetto al sud italiano, dove anche le nascite hanno subito un pesante tracollo. Buona quest’ultima notizia, dato che il pianeta comincia a irritarsi per i troppi miliardi di umani (anche la Chiesa comincia ad avere un diverso atteggiamento verso il controllo delle nascite), scontata l’altra, se i soldi vengono regalati anziché utilizzati in investimenti utili e controllati. Intanto avanza il deserto, forse preludio a un nuovo diluvio universale.

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