Attualità

Marmilla, medici di base cercasi

Sanluri, poliambulatorio
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di Simone Muscas
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La questione della mancanza dei medici di base riguarda un po’ tutti i centri della Marmilla: anche Villamar, da oltre un anno, si trova a dover affrontare un serio problema di incertezza circa la stabilità del servizio sanitario. La criticità nel paese è sopraggiunta quando nel corso del 2022, con il pensionamento di due dei medici di base che esercitavano nel comune, circa un migliaio di pazienti si sono ritrovati dall’oggi al domani senza un loro sostituto ufficiale.

Nel periodo successivo, infatti, per far fronte alla carenza, si sono adottate alcune soluzioni ponte: in una prima fase dello scorso anno due medici della Asl sono stati messi sotto contratto per fornire almeno il servizio minimo dell’erogazione delle ricette mediche per i pazienti e, appena un mese fa, è stato nominato un nuovo medico che ha lasciato il proprio incarico dopo un mese di attività. Al momento, a parte quei pazienti che di propria volontà hanno scelto un nuovo medico di base non a Villamar, sono stati affiliati all’unico medico presente nel paese, la dottoressa Marta Piras. Una soluzione che non può però essere considerata quella migliore visto che l’alto numero dei pazienti assegnatole in deroga dalla ASL non è sulla carta di facile gestione da un’unica professionista. Lo stesso sindaco Gian Luca Atzeni lancia l’allarme: «Tanti cittadini sono disorientati e hanno bisogno di assistenza. C’è molta confusione: è un problema che va risolto».

Ma come mai l’individuazione di un medico di base richiede spesso tempi così lunghi e si arriva spesso a soluzioni di questo tipo? Questo succede perché la Asl, evidentemente per ragioni tecniche, attende spesso che il pensionamento di un professionista si concretizzi prima di aprire un bando per l’individuazione di un nuovo medico. E in questo lasso di tempo tanti pazienti scoperti dal servizio scelgono, per ovvie ragioni di necessità, di affiliarsi a un altro medico: si riduce quindi il numero dei pazienti potenzialmente affiliabili al futuro nuovo medico trasformando il bando un una offerta lavorativa economicamente poco appetibile per un professionista sanitario di base.

Questo problema che si è già verificato sia a Barumini sia nelle comunità di Turri, Ussaramanna e Siddi: in quei casi la Asl, per far fronte al problema, ha permesso ai medici di base presenti nel territorio la deroga del limite di 1.500 unità per singolo medico consentendo l’affiliazione di un numero di pazienti più alto che di fatto sovraccarica il lavoro al singolo professionista. A rimetterci in un quadro di questo tipo sono soprattutto quelle persone avanti con l’età che hanno necessità di maggiore assistenza rispetto ai più giovani.

Anche alla comunità di Villamar toccherà una sorte analoga? L’auspicio è che così non sia, anche se i segnali ci sono visto che un anno fa si era a un passo dalla nomina di un nuovo professionista medico che, proprio all’ultimo momento, non ha più accettato l’incarico e ora, dopo appena un mese dalla sua nomina, un altro professionista ha deciso di non proseguire.

Triste considerazione: sempre cittadini italiani sì, ma di serie B. In un territorio che, purtroppo, sembra sprofondare sempre più.

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