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Cultura

 Maurizio Cristella: tra cultura e costruzione della felicità

Maurizio Cristella
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di Giacomo Pitzalis
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Con la cultura non si mangia”. Quante volte, purtroppo, abbiamo sentito questa frase?
A dirla tutta, però, le cose non stanno esattamente così. A capirlo meglio ci aiuta Maurizio Cristella, professionista del settore creativo/culturale, project manager e organizzatore di eventi, nato a Torino ma ormai stabile in Sardegna dal 2016.
«La cultura è un settore ricco, o perlomeno lo è stato. Secondo il rapporto “Io sono cultura 2019”, della fondazione Symbola e Unioncamere, nel 2018 l’intera filiera raggiungeva i 265,4 miliardi di euro, pari al 16,9% del PIL nazionale».
A ciò si deve aggiungere l’elevatissimo livello di formazione e di istruzione degli operatori interessati che vanta un numero di laureati doppio, rispetto alla media degli altri lavori, e professionisti in continua formazione.
«Senza contare la passione con cui molti di loro svolgono il proprio lavoro, che rappresenta di certo una marcia in più».
Ma allora, quali sono i problemi di questo settore?
Senza dubbio la pandemia ha riportato in luce vecchi problemi e dato un’ulteriore e pesante batosta, acuendo una situazione emorragica risalente nel tempo, i cui fattori sono da analizzare e ricercare con attenzione, sia a livello nazionale che isolano.
«Il sistema cultura possiede un elevato livello di intrinseca precarietà, in parte legato alla sua stessa natura. Ci sono poi numerose storture nel sistema nazionale – prosegue Maurizio – le stesse che ritrovo in quello sardo. Purtroppo i problemi più grandi sono di matrice culturale/sociale e la soluzione sarà quindi davvero difficile da raggiungere. Bisogna costruire e ricostruire, nec sine labore. Occorre molta pazienza ma, dati alla mano, ne vale senza dubbio la pena: oltre a generare in maniera diretta un PIL da miliardi di euro, il valore aggiunto della cultura è che impreziosisce moltissimi altri settori della nostra economia». Quindi non è tutto perduto. E anche la Sardegna può vedere uno spiraglio di speranza affacciarsi tra le nuvole dell’incertezza.
«Se è vero che ci sono molte ombre è altrettanto vero che ci sono parecchie luci. Mi riferisco proprio alla Regione Sardegna e, in particolare, all’Assessorato alla Cultura, che svolgono un lavoro sopra la media nazionale. Ritengo che la soluzione di molti dei nostri problemi parta dalla felicità e da quanto riusciamo a trasmetterla al prossimo, anche con eventi mirati e di alto profilo. Non a caso “Quando siete felici fateci caso” è la citazione scelta come tema della VI edizione della Fiera del Libro di Iglesias».

RIPRODUZIONE RISERVATA
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