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ATTUALITÀ

Monica Atzei, opinionista di musica metal

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di Simone Muscas

Monica Atzei

Si chiama Monica Atzei, è di Gesturi e, oltre che essere insegnante di lettere nella vita, è anche un’intraprendente “opinionista musicale”. Attualmente scrive per le webzine “Tuttorock”, “TrueMetal” e “The Bible of Metal” occupandosi, per loro, di report, interviste e recensioni a livello nazionale e internazionale. Oltre a ciò, gestisce delle rubriche fisse dove scrive sui compleanni degli artisti, fra queste: la “MommyMetalStories” nelle quali parla delle grandi band del Metal. Collabora, inoltre, con la “Punishment18 Records”, una label che si occupa prettamente di band del genere thrash e death e, da quasi due anni, è responsabile dell’ufficio stampa di alcune band e di locali dove si suona dal vivo e per i quali scrive e pubblica i comunicati stampa. Da aprile 2017, infine, è anche giurata del contest “Promuovi la tua musica” che sta girando i teatri di tutta Italia per dare spazio alla musica emergente.
Monica, ci racconta com’è arrivata a questo mondo?
«Un po’ per caso o, pensandoci bene, forse no: chi mi conosce sa quanto sia stata importante la musica durante la mia adolescenza. Già da allora, infatti, mi documentavo al meglio sulle band che più mi interessavano. Tuttavia non mi fermavo semplicemente alla loro musica o ai testi: volevo sapere il perché scrivevano in quel determinato modo, quali erano le motivazioni più viscerali che li portava a essere così, da dove scaturivano gioie e sofferenze che venivano poi riportate nei loro testi. Dei miei idoli musicali volevo conoscere proprio tutto: “vita, morte e miracoli”. A quell’epoca era poi una vera sognatrice: immaginavo di intervistare i musicisti, di stare dietro le quinte dei loro spettacoli e dirgli «continua così» o, ancora, di ammirare un loro concerto in prima fila. Forse è per questa mia innata passione che sono arrivata, passando inizialmente per il magazine “Tuttorock”, a intraprendere questo percorso di vita».
Può spiegarci cosa rappresenta per lei “scrivere di musica”.
«Mi dà emozioni e sensazioni che non hanno eguali: mi trasporta, mi fa vivere, mi regala forza, mi cura. Come quando la ascolto, sono le stesse emozioni, ma puoi farle vivere a chi ti leggerà. È una sorta di regalo per me e per chi ha la pazienza di leggere ciò che scrivo. Un ricordo su tutti: l’emozione per il report del live degli “Iron Maiden” a Roma nel 2016, scrivevo e rivivevo tutto cercando di immaginarmi chi, non potendo essere lì in quel momento, attraverso le mie parole poteva vivere quel concerto. Succede così per tutti i live di cui faccio i report: è successo per i System of a Down, per gli Helloween, per i Deep Purple, per Lenny Kravitz e tanti altri. Succede nelle interviste, una su tutte quella al grande chitarrista dei Megadeth, Kiko Loureiro: chiedergli come ha iniziato a suonare, cosa ascolta, cosa lo fa star bene: curiosità che possiamo aver tutti e che provo, nel mio piccolo, a soddisfare».
Riportare a parole suoni, musiche e testi significa “traslare” un emozione da un palco a un pezzo di carta. Come fa?
Scrivere è una passione che mi porto dentro sin da piccola: ho sempre scritto diari con carta e penna e, sino a ora, non sono riuscita ad abituarmi troppo al computer. I miei alunni mi chiamano “prof amanuense” perché conoscono la mia passione per il medioevo e per la scrittura a mano: non a caso tutte le mie interviste e i comunicati del mio ufficio stampa li preparo, prima di redigerli in digitale, sempre a mano. Spero sempre di emozionare quando scrivo di musica, tanto quanto mi emoziono io nel farlo».
Sogni in questo ambito per il futuro?
«Se devo essere sincera, mi sembra già tanto ciò che faccio. Il mio sogno, sin da quando avevo quindici anni, è stato quello di aver la possibilità di lavorare dietro le quinte di questo mondo straordinario. In fondo questa, per me, oltre che passione è anche una sorta di forma di riconoscenza: la musica, infatti, mi ha dato e mi continua a dare tanto; ciò che faccio è un segno di riconoscenza verso la musica stessa e a tutte le persone che in questi anni stanno credendo in me e in quello che, con umiltà e passione, provo a fare».

 

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