Di cultura si può vivere. È questo lo slogan che emerge dal Centro culturale Giovanni Lilliu di Barumini, in occasione dell’inaugurazione della mostra su l’arte del rame e del tessuto di Isili “Uno sguardo su Marate”, che avverrà venerdì 11 maggio. La stessa rimarrà aperta tutti i giorni sino al 31 di agosto. A organizzare l’evento, inserito nel progetto di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale della Sardegna, è il Comune di Barumini, la Fondazione Barumini Sistema Cultura, in collaborazione con il Comune di Isili e la Cooperativa Sa Frontissa. La mostra consiste nell’esposizione di manufatti, espressione della lavorazione del rame e del tessuto che ha rappresentato due voci fondamentali dell’economia e dell’identità isilese e del Sarcidano. Conoscenza, competenza tecnica, pazienza e orgoglio, si sono tramandati da tempi remoti, e hanno lasciato come un fermento ancora vivo che costituisce la vera essenza della mostra. A rimarcarlo sono gli amministratori comunali, addetti ai lavori, operatori turistici, artigiani, commercianti e cittadini.
Si tratta del racconto di aspetti della cultura sarda, differenti tra loro, ma complementari e parte integrante dell’identità e cultura isolana, che saranno visitabili tutti i giorni sino a tutto il mese di agosto. All’interno della mostra, la riproduzione di una vera e propria bottega, dove pare ancora di sentire il suono della matzola po donai carda, il tintinnare pulito del cerchio di ferro sull’incudine, il battere ritmico dell’antico telaio da cui nascono armonie sempre nuove di forme e colori. L’evento s’inserisce nell’ambito delle iniziative culturali che si susseguono ormai da anni a Barumini, rivolte alla valorizzazione dell’intero territorio isolano. Sono già al lavoro i ragazzi della Fondazione Barumini Sistema Cultura, la più grande azienda sarda nel settore con oltre 60 dipendenti, che gestisce i servizi di accompagnamento e custodia del nuraghe Su Nuraxi unico sito Unesco della Sardegna dal 1997, il Polo museale di Casa Zapata con il sottostante Nuraxi ‘e Cresia, e il Centro culturale intitolato al famoso archeologo baruminese Giovanni Lilliu. L’esposizione assieme alle altre già esistenti, sono un’altra offerta turistica per le decine di migliaia di visitatori che si recano ogni anno a Barumini e in Marmilla, per conoscere e ammirare appunto, quel museo diffuso.
Carlo Fadda
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