di Antonio Begliutti*

Uno studio recente, ha evidenziato che con la ripresa economica e con l’introduzione di nuove tecnologie ha senso tornare a parlare di ricerca del talento da inserire nella propria azienda.
LA RICERCA DEI MIGLIORI
La regola è sempre di moda, ovvero cercare di trovare sul mercato i lavoratori più capaci. Anche l’introduzione delle nuove tecnologie non ha fatto perdere l’interesse per la competizione tra le imprese per attirare i migliori lavoratori.
Tutte le imprese ritornano ha concentrare la ricerca verso i migliori. I settori della finanza, quelli produttivi e anche quelli dell’intrattenimento, ambiscono a trovare i migliori.
Se si da uno sguardo soprattutto al cinema e allo sport, accanto a poche stelle che hanno guadagni cospicui, la gran maggioranza degli attori e degli sportivi non riesce a vivere della propria attività.
I SETTORI INTERESSATI
È ragionevole competere per le risorse umane migliori, soprattutto nei settori in cui la prestazione eccezionale di un individuo, per esempio un calciatore o di uno sportivo in genere, può garantire risultati sensazionali per tutti.
LO STUDIO
Lo studio mostra che nonostante la ricerca dei migliori, ci sono buone ragioni per credere che per la maggior parte delle aziende, l’acquisizione dei più bravi non si traduca in migliori risultati ma addirittura possa essere controproducente.
Lo studio ha evidenziato conseguenze positive e negative dell’assunzione di star, intesi come individui con prestazioni eccezionali. Al di là dell’ovvio vantaggio di “comprare” le prestazioni individuali di qualcuno, la domanda che ci si deve porre è se questi lavoratori eccezionali possano influenzare in maniera positiva il resto dell’organizzazione di cui fanno parte.
L’analisi effettuata non sempre è arrivata a dimostrare che avere a disposizione i migliori influisce sulle prestazioni degli altri lavoratori già presenti nell’organizzazione.
Ciò è da attribuire a rivalità interna e competizione. Quando le aziende assumono i migliori, agli stessi viene riconosciuto un salario decisamente più alto. Troppo spesso, per poter pagare i dipendenti migliori si deprezzano quelli esistenti. Questi processi determinano una reazione negativa che spiega perché i lavoratori possano peggiorare la loro prestazione.
COSA FARE
Questo non significa che le aziende devono rinunciare al talento. Le star devono essere adeguatamente compensate, e possono aiutare a migliorare la prestazione dell’intera organizzazione, ma averne a disposizione non é sufficiente. I dirigenti, dovrebbero innanzitutto poter disporre di risorse adeguate prima di investire in un talento, per evitare che l’assunzione di una star non venga avvertita come un furto di risorse dai comuni mortali.
Inoltre, occorrerebbe assicurarsi che le star vengano assunte, valutate e premiate non solo sulla base delle loro prestazioni individuali (il calciatore migliore ad esempio), ma anche sulla base del loro potenziale e delle prestazioni come trascinatori verso i lavoratori “normali”. In definitiva, ciò di cui l’organizzazione ha bisogno non è necessariamente reclutare le prime donne, ma gioco di squadra e allenatori.
*Commercialista revisore contabile
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