di Sandro Renato Garau
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Giovani non fatevi rubare la bellezza e non uccidetela. Potrebbe essere uno slogan a effetto se non ci fosse un ma, o forse più di uno.
Si potrebbe iniziare raccontando la vandalizzazione de Sa domu de Su Poeta tra Torre dei Corsari e Pistis sulla costa arburese, luogo ameno, di pace riposante diventato scenario devastato.
O forse si potrebbe dire di prelevamenti di materiali naturali dai fondali marini, di sabbie dalle spiagge assieme a ciottoli e conchiglie per esibirli quali trofei.
Si vuole parlare dei rifiuti abbandonati presso molti monumenti o di quelli che circondano le periferie di molti nostri comuni? O le bottiglie di bibite sui muretti dei monumenti, sui gradini delle case o i muretti che circondano strutture pubbliche. In molti fanno finta di non sapere che ritirarli è un costo per la comunità. Dappertutto si paga il conferimento dei rifiuti e in qualche comune esiste anche l’ecocentro.
Furto di bellezza è anche quello di quanti godono nell’attraversare con mezzi di tutti i tipi dune e spiagge, lasciando ogni tipo di rifiuto.
Oppure, così, per gradire, si possono osservare molti muri imbrattati nelle vie del centro dei paesi.
Ancora… sulla punta di Mantu Miali a 1063 mt, nel massiccio del Linas, luogo incantato che si affaccia su ampie vallate e sulla pianura del Campidano, dove è possibile rintracciare anche le fondamenta di un eremo o una chiesa, dedicati, come la punta a San Michele e più ad est un semicerchio naturale scavato, dal quale sgorgano, a distanza di circa un metro una dall’altra, almeno sei vene d’acqua purissima che convergono in un fiumiciattolo. Attorno e al centro del semicerchio bottiglie di plastica vuote, buste, resti di pranzo, scatolette e altri rifiuti. Sono stati necessari due zaini per ripulire il posto. Che siano stati escursionisti o cacciatori non è facile sapere, certo che Sa Mitza de sa Mundadura, così la chiama qualcuno, a più di 1000 mt d’altezza, non aveva bisogno dei rifiuti di chi è arrivato con le bottiglie piene e le ha lasciate lì vuote.
È facile pensare che non si tratti solo di giovani e bambini, sempre che si possa stabilire quale sia l’età nella quale la giovinezza finisce e inizia un’altra età. La Psicologia tenta di fissare alcune regole, ma la stupidità le infrange tutte. Un noto cantautore parla “di furbi e di cretini di ogni età”; il tema non è nuovissimo.
Disappunto invece sì, anche sdegno, perché si sta uccidendo la bellezza, quella bellezza che aiuta a star bene, frutto di ingegno e di ricerca.
Si potrebbero scomodare pensatori, poeti, romanzieri, artigiani che hanno messo a disposizione dell’uomo, di tutto l’uomo, il loro ingegno, basta avere la pazienza di cercare la bellezza che questi hanno plasmato o adattato a quella naturale. È necessario rispettarla e difenderla “dai cretini di ogni età”, la bellezza.
Si può dire ai bambini e ai giovani, gli altri credono di essere adulti e vaccinati… sigh! non fatevi rubare la bellezza e difendetela da quanti vogliono ucciderla.
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