Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, non ha autorizzato la realizzazione, nei comuni di Gonnosfanadiga e Guspini, l’impianto solare termodinamico da 55MW denominato “Gonnosfanadiga” e le opere connesse. Era da anni che i comitati “No Megacentrale” di Guspini, “Terra che ci appartiene“ di Gonnosfanadiga e l’associazione “Progetto Comune” di Villacidro, insieme ad altre associazioni e comitati della Sardegna chiedevano al governo di porre “urgentemente freno ad una Green Economy deviata ed interessata a consumare il verde rurale invece di valorizzarlo e salvaguardarlo”.
La costruzione di questa centrale avrebbe provocato una colata di cemento armato su 232 ettari di terreno fertile con danni irreversibili che depaupererebbe le falde idriche della piana creando un processo di desertificazione.
Anche dopo la decisione del governo di non autorizzare la costruzione dell’impianto termodinamico, le associazioni ambientaliste e di categoria del territorio continueranno le looro battagliae affinché non vengano adottati provvedimenti s che continuano ad incentivare la realizzazione di impianti industriali solari termodinamici a concentrazione, eolici, geotermici o altri impianti Fer che comportano consumo di suolo agricolo, di alto impatto ambientale, paesaggistico e territoriale.
“Esprimo la più piena soddisfazione per la decisione del Consiglio dei Ministri sull’impianto solare termodinamico nei territori di Guspini e Gonnosfanadiga. La Giunta Pigliaru ha fermamente rimarcato, in diverse sedi, il giudizio negativo di tutta la Sardegna. Lo abbiamo fatto con la lettera del presidente Pigliaru al Presidente del Consiglio dei Ministri e con quella, a mia firma, al Ministro dell’Ambiente. Anche lo scorso giugno, a Roma, in presidenza del Consiglio dei ministri assieme ai sindaci, abbiamo portato la nostra contrarietà: un fronte unito tra istituzioni e comunità. Il nostro no, forte e deciso, non è naturalmente un no pregiudiziale sulle rinnovabili, che sono preziosissime, ma è segno dell’attenzione della Giunta all’ambiente e alle comunità”.
Così l’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano commenta la notizia dello stop arrivato dal Consiglio dei Ministri.
L’assessora Spano ricorda che l’Assessorato regionale all’Ambiente ha raccolto le istanze e le osservazioni degli enti competenti, nelle quali era stata evidenziata con chiarezza l’incoerenza del progetto con il Piano energetico regionale e con il Piano paesaggistico, oltre che con la pianificazione urbanistica comunale, con le vocazioni agricole del territorio e l’uso dell’acqua. Infatti all’impianto occorrerebbero quantitativi ingenti di acqua, che risultano essenziali sia per l’agricoltura che nell’antincendi.
Francesco Zurru
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