Nessun collegamento certo è emerso finora tra Davide Sau e l’inchiesta sul tentato sequestro del ristoratore cagliaritano Alberto Melis sventato nei giorni scorso dalla Questura di Cagliari. Di certo c’è però quanto ritrovato a casa del fratello del giocatore del Cagliari in via Is Maglias, nel quartiere cagliaritano di via Is Mirrionis. Qui gli inquirenti l’altra notte hanno rinvenuto una pistola Beretta calibro 7,65 caricata con otto proiettili e risultata rubata, un’altra pistola marca Bruni dotata di quattro proiettili calibro 38 aggiunte altre trentasette cartucce e cinque buste in cellophane piene di marijuana essicata per un peso complessivo di tre chili. Ma non è tutto quello che Davide Sau dovrà spiegare ai magistrati dopo essere stato condotto nella notte nel carcere di Uta. Gli inquirenti hanno rinvenuto anche «un chilo e mezzo di esplosivo, vari caschi da motociclista, guanti e fascette da elettricista, targhe rubate alla polizia Municipale, una riproduzione della Dea Madre», così come riporta il comunicato della Questura di Cagliari che ritiene come il covo perquisito nella notte possa essere «un punto di appoggio di altri criminali».
Nuove indiscrezioni sull’arresto di Davide Sau

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