Si è svolta oggi una conferenza-dibattito, fra le prime di diverse tappe in Sardegna, intitolata “Oltre i cento passi” presieduta da Giovanni Impastato, fratello del noto Peppino, giornalista siciliano balzato agli onori delle cronache, nazionali e non solo, per essersi prima distinto nella lotta alla mafia e quindi ucciso dalla stessa organizzazione criminale quasi quarant’anni fa. L’evento, anche occasione per far conoscere il libro “Oltre i cento passi” scritto da Giovanni Impastato, è stato organizzato dall’associazione locale “Divulga” con il patrocinio dell’amministrazione comunale e in collaborazione con “l’associazione gramsciana onlus” di Ales. Lo scrittore, coadiuvato dal moderatore Giuseppe Manias, ha parlato a trecentosessanta gradi della figura di Peppino Impastato partendo dalla sua gioventù, passando per quelli che erano i suoi ideali di vita, il suo rapporto conflittuale con il padre mafioso, i tanti misteri che ancora oggi avvolgono la sua morte e, soprattutto, soffermandosi a più riprese su quanto per la famiglia Impastato sia oggi importante, al fine di proseguire il grande lavoro di disobbedienza di Peppino alle logiche criminali, tenere vivo il ricordo di una persona che ha dato persino la propria vita per un ideale di giustizia.
Durante la conferenza sono stati numerosi gli spunti di interesse; tante le domande rivolta a Giovanni Impastato da un pubblico che, per l’occasione, ha ascoltato prima molto attentamente dando vita a un clima a tratti surreale e poi interagito in maniera proficua con lo scrittore su tanti temi, fra questi: il fenomeno mafia oggi profondamente cambiato rispetto al passato, i problemi della società moderna, le nuove strategie per combattere la criminalità organizzata, l’importanza dell’educazione nelle scuole e nelle famiglie ai giovani. «In un’epoca di continui cambiamenti e di una società frenetica in continua trasformazione – spiega Matteo Tuveri, presidente di “Divulga” – Lunamatrona si è fermata per due intere ore in completo silenzio dinanzi alla voce di Giovanni Impastato. È stato un dibattito aperto, un bel tuffo nella storia dell’Italia che racconta di ieri, ma che parla di oggi. A nome dell’associazione dico che sono ancora emozionato per aver ascoltato un messaggio di “disobbedienza civile”: un invito rivolto a tutti noi a ragionare, ad essere sempre critici e concreti nella lotta quotidiana alla mafia, dal compagno di classe bullo, al politico corrotto sino a chi regala false promesse in cambio di mere illusioni. La mafia è ovunque, fatta di uomini che fregano altri uomini». A fine giornata tanto l’apprezzamento mostrato dal pubblico per l’iniziativa portata avanti dai ragazzi di “Divulga”, ormai da tre anni realtà di riferimento nel paese e non solo, che ha preso la piacevole abitudine di aprirsi a iniziative socio – culturali spesso originali e di grande valenza. «Il messaggio positivo di Giovanni impastato, il suo impegno costante nel raccontare la storia del fratello e della sua famiglia, nella lotta continua per difendere e affermare la libertà – conclude lo stesso Matteo Tuveri – danno un senso alle attività culturali che l’associazione ha realizzato e intende realizzare nel futuro prossimo. Vorremmo lasciare qualcosa ai più giovani, un libro e un messaggio di speranza, che venga metabolizzato anche inconsciamente cosicché il futuro sia migliore. Fare cultura è l’obiettivo di “Divulga” e, in una sala gremita di gente, cultura significa stare insieme, condividere, ascoltare e confrontarsi. Siamo molto felici per l’esito della serata e ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di una serie di attività culturali di un certo rilievo che abbiano una positiva ricaduta sul tessuto sociale della nostra comunità e del territorio».
Simone Muscas
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