di Anna Luisa Garau
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Alessandro Cossu è nato a Pabillonis il 23 aprile del 1977. Lavora come impiegato e nel tempo libero ama fotografare.
Solo recentemente ha iniziato a frequentare la scuola di fotografia “La bottega della luce” per migliorare la sua passione per gli scatti.
Studia con costanza per avvicinarsi il più possibile a essere un discreto fotografo, anche se sostiene di sentirsi più vicino alla figura dell’artista che a quella del tecnico, ritenendo che conta più l’anima della foto che la perfetta esecuzione.
I suoi scatti sono prevalentemente in bianco e nero, i maestri del passato sono per lui fonte di ispirazione.
Il suo stile si basa essenzialmente sulla semplicità e sull’immediatezza dei concetti che intende esprimere e trasmettere. Raccontare, lasciando un’emozione in chi osserva i suoi scatti, è il fine ultimo di tutto il suo pensiero fotografico.
La mostra fotografica “Retina”, che ha allestito nella sala consiliare del Palazzo Liberty di via San Giovanni dal 23 dicembre al 9 gennaio, rappresenta la sua testimonianza di vita.
Le sue foto in bianco e nero mettono in evidenza le emozioni di un ragazzo che sicuramente ha avuto tante volte a che fare con la paura, ma che ha capito che solo attraversandole si possono superare.
Se si guarda attraverso la lente deformata della mente si vede solo il dramma del passato e i desideri del futuro; e risulta difficile uscire da questo circuito di dualità.
Passare dal dominare i pensieri all’osservazione silenziosa della realtà, qualunque essa sia con l’accettazione dell’esperienza presente e la serena fiducia nella vita, è la sfida più importante della nostra esistenza e oggi più che mai necessaria per tutti ma ancora di più per i giovani.
Tra le tante foto esposte alla mostra, una in particolare ha catturato la mia attenzione.
Quella raffigurante un giovane, sicuro di sé, che strappa la foto di un bambino corredata da una scritta “Un trauma può far crescere o cambiare?”.
In tanti si saranno posti la domanda e molti si saranno dati una risposta.
Ma la risposta invece di Alessandro Cossu è racchiusa nell’immagine, forte e tenera.
Il giovane artista non è sicuramente rimasto intrappolato, ripetendo i vecchi schemi, gli atteggiamenti, i comportamenti, le reazioni, i livelli di pensiero e di conseguenza, la realtà condizionata che difficilmente porta al cambiamento.
Oggi esiste una sovrabbondanza di immagini, che ci fa perdere di vista l’oggetto della rappresentazione ma Alessandro nella presentazione si è dimostrato, avanti a tanti altri, dimostrando di apprezzare le cose buone e le potenzialità che esistono in ogni situazione non per superare gli altri ma sé stesso.
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