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Attualità

Pabillonis, chiude Sa festa de Santu Juanni de is froris

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Numerosa la partecipazione dei cittadini ai riti religiosi, comunitari e manifestazioni civili
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di Dario Frau
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Dopo tre giorni di eventi, si è chiusa con un successo e partecipazione di popolo Sa festa de Santu Juanni de is froris.
La ricorrenza che cadeva il 24 giugno è stata organizzata, quest’anno, dalla leva 74 (sono stati oltre cento i nati), che coordinata dal presidente Armando Colombo, con il parroco don Luca Pittau, ha predisposto un programma ricco di eventi, sia religiosi sia civili. Per tre giorni, sa Festa è stata caratterizzata da numerosi riti religiosi celebrati nell’antica chiesetta romanica del Trecento, dedicata al santo e dalla suggestiva processione, con il giogo dei buoi, offerto dal Comitato San Giovanni Battista Leva 1973, che ha accompagnato l’antico simulacro del santo, (risalente al 1700 e restaurato gli anni scorsi), per le vie del paese, con la partecipazione dei vari comitati, il gruppo Folk Santu Juanni di Pabillonis e Santa Maria di Guspini, le launeddas con fisarmonica, del Gruppo Nodas Antigas di San Gavino Monreale, le confraternite e le prioresse con gli stendardi. Il comitato, tra le varie iniziative, ha voluto proporre, anche l’antica usanza, della preparazione dell’acqua con fiori ed erbe profumate: s’acqua de Santu juanni de froris, che caratterizza la natività di San Giovanni Battista.

Questa antica usanza, in effetti, è particolarmente seguita nell’isola e in altri posti. Anche a Pabillonis, ancora oggi, la sera prima del 24, le mamme e le nonne e le donne, in genere, raccolgono i petali di rosa, fiori ed le erbe aromatiche, come il timo, il rosmarino, la menta, l’assenzio, l’elicriso, la lavanda e la verbena odorosa, chiamata Maria Luisa (questa erba prende il nome da Maria Luisa di Borbone di Parma moglie di Carlo IV di Spagna),che vengono messe in un catino o sciveddedda e lasciate per una notte per ricevere la rugiada.

La mattina dopo l’acqua di San Giovanni si usa per lavare il viso e le mani che, secondo la tradizione avrebbe proprietà curative e benefiche, in grado di portare amore, salute e fortuna.

Queste usanze e i festeggiamenti della notte di San Giovanni affondano le loro radici nelle tradizioni pagane del solstizio d’estate. La notte del 23 giugno è magica perché il fenomeno astronomico profonde influssi benefici sulla terra e conferisce poteri magici, all’acqua e alle erbe, che sono i simboli della notte di San Giovanni.
Il comitato per dare maggior risalto e mantenere viva questa tradizione, ha voluto, pertanto, proporre l’antica usanza con una rievocazione pubblica/comunitaria organizzando la raccolta di fiori ed erbe aromatiche, casa per casa, con un carretto trainato da un asinello, guidato da un bambino, che domenica 23, vigilia della festa, alle 18, in piazza San Giovani, con la partecipazione di piccoli e adulti, sono stati utilizzati per la preparazione de “s’acqua de is frois”. I fiori e le erbe, una volta immerse in sciveddas, piene d’acqua, sono stati poi distribuiti ai cittadini con delle ciotole che, a casa, le hanno lasciate tutta la notte, all’aperto, per ricevere la rugiada notturna.
Il giorno 24, l’acqua “de Santu Juanni” è stata infatti, utilizzata per lavarsi il viso e le mani in modo da ricevere le proprietà curative e benefiche, come dice la tradizione. Questo rito è stato molto apprezzato dalla popolazione che ha messo in rilievo l’iniziativa del comitato la Leva 74, oltre l’iniziativa in piazza, ha voluto far partecipe dell’evento anche gli ospiti e gli anziani della Residenza Casa San Giovanni Battista di via Palermo, che sono stati coinvolti, all’interno della struttura, nella preparazione de s’acqua de is froris.
L’iniziativa è stata molto apprezzata dagli anziani che hanno partecipato, con entusiasmo, al rito di questa antica tradizione, proposta dal comitato e realizzata con il supporto degli operatori della struttura, consentendo così, agli ospiti della struttura, di essere protagonisti ancora una volta, delle attività che vengono attuate nella comunità pabillonese.
Per quanto riguarda le manifestazioni civili, inserite in programma, nei tre giorni di festa, sono stati organizzati, inoltre, spettacoli musicali, balli sardi e di gruppo che hanno coinvolto i cittadini nella piazza antistante la chiesetta.di San Giovanni.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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