di Anna Luisa Garau
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Diego Figus, 50 anni, di Pabillonis, si definisce musicista e cantautore per passione. Comincia a comporre musica nel 2012, prima sotto forma di gioco, poi come una sfida e un traguardo da raggiungere. Nel febbraio del 2016 produce un demo dal titolo “Cleopatra”, composto da due tracce. A novembre dello stesso anno pubblica il suo primo album “Mamma”, contenente nove tracce. Canzoni cariche di sentimenti e sensazioni. Il secondo album “Essenza” esce il 17 novembre 2023, segue il video il 10 dicembre, che per realizzarlo si affida alla professionalità del team di Nootempo Video Xpress. Viene girato nel Sulcis, sulla costa sud-ovest della Sardegna, a Cala Domestica, che fa da sfondo alle traccia tra dune di sabbia e antichi suggestivi ruderi minerari, con qualche ripresa nel Comune di Buggerru, dove la storia mineraria e la natura selvaggia si fondono in un unico scenario. Nell’album “Essenza”, disponibile in tutte le piattaforme digitali, troviamo il testo di “Vivo o Morto”, che parla dell’evolversi della vita, come si reagisce ai conflitti che inevitabilmente ci sono nella vita di tutti noi. Poi “Cuore”, testo rivolto a tanti cuori differenti, ma che nella diversità rimane sempre un muscolo fatto di carne che ama e soffre. È compresa anche la canzone “Alla fine della vita” che per il musicista ha un significato particolare. La traccia è in ricordo del padre Eugenio, scomparso recentemente. Una sorta di dialogo tra padre e figlio dove si parla delle tante parole non dette, ma anche delle incomprensioni e delle tante gioie vissute e che rimarranno indelebili.
Il genere può definirsi hard rock con venature melodiche che ricordano gli anni 80 e 90 ma con sonorità più moderne, dove trovano spazio anche alcune ballate caratterizzate da uno stile più morbido e leggero che consentono di dare maggiore risalto ai testi, in italiano, che trasportano l’ascoltatore in un flusso di dieci tracce scritte nel corso degli anni in cui Diego è autore sia dei testi e delle musiche. Essenza” che ricorda un po’ ognuno di noi nel profondo, dove dobbiamo essere ciò che siamo la nostra essenza, a volte allontanate se non annullate nella vita.
«La mia è una produzione di musica originale e propongo un viaggio dentro sonorità hard rock che mancano da tempo in Sardegna», sostiene Diego. Ad accompagnarlo in questo viaggio, dove canta, suona il basso, la chitarra acustica e la chitarra elettrica, Igor Lampis alle chitarre elettriche, conosciuto con lo pseudonimo di StravyPaz, tra l’altro nel progetto è intervenuto per l’editing dei testi, e Ivano Pibi, noto batterista di Pabillonis. Il disco è prodotto dal Cenacolo di Ares e distribuito da Audioglobe. Registrato nella sua sala prove /sala di registrazione a Pabillonis. Mixato e masterizzato da Enrico Kikko Sesselego presso “Event Studio Sestu” Cagliari.
Produrre e ascoltare musica è un modo per estraniarsi dal mondo e concentrarsi su sé stessi e sui propri stati d’animo. Nelle canzoni si ritrovano i propri sentimenti e ha una doppia valenza. Da un lato fa sentire meno soli: se qualcuno ha scritto una certa canzone in cui ci si rispecchia così bene significa che anche lui ha provato le stesse emozioni. Dall’altro, consente di guardare quella stessa situazione, quell’emozione, dall’esterno, da un altro punto di vista e permette di assegnarle un significato simbolico e di riuscire a contenerla senza esserne travolti.
«In Sardegna mancano spazi e occasioni per gli artisti isolani – conclude Diego – che resistono e producono musica originale. Nell’isola è sempre più raro purtroppo ascoltare produzioni discografiche valide e interessanti soprattutto lontano dal convenzionale o di massa. La mia più grande soddisfazione è l’apprezzamento per il lavoro che ho fatto. Ringrazio tutte le persone che hanno collaborato per la realizzazione dell’album e tutti coloro che ascoltano e apprezzano la mia musica».
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