di Anna Luisa Garau
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Per quattro giorni, dal 3 al 6 agosto, Pabillonis si vestirà a festa per onorare la Beata Vergine della Neve, patrona del paese.
L’evento, guidato dal parroco don Luca Pittau, è sempre atteso con trepidazione dai fedeli.
E quest’anno coinvolge i nati nel ’59, che su proposta del parroco, si sono occupati nei minimi particolari di tutto ciò che concerne l’aspetto religioso e civile della festa.
Un modo per esortare i pabillonesi a dare generosamente il proprio contributo e parte del loro tempo in modo che la parrocchia diventi sempre più comunità, un luogo ospitale e accogliente come affermò don Pittau in occasione dell’apertura del nuovo anno pastorale 2016/ 2017.
È dall’anno scorso che i sessantenni si occupano dell’organizzazione della festa.
Quest’anno il comitato è composto da Delio Melis (presidente), da Antonello Atzori (vice presidente), da Luisa Colombo (cassiera) e da Alessandra Atzeni (segretaria).
E da Angela Porta, Lucia Serpi, Anna Serra, Bianca Melis, Carla Napoli, Maria Assunta Mannias e Maria Luigia Usai Maria che partecipano attivamente affinché ogni dettaglio sia perfetto.
I ragazzi del ‘59 che abitano lontano hanno sostenuto in tanti modi i loro coetanei, incoraggiandoli a proseguire anche quando inevitabilmente si presentavano le difficoltà.
«Obiettivo è quello di coinvolgere tutta la popolazione», sostiene il presidente Delio Melis, «sia per quanto riguarda la festa religiosa sia quella civile. Numerosi compaesani hanno dato il loro contributo in forma più o meno anonima.
Il comitato intende ringraziare, in particolar modo, Simona Porcu che ha preparato e donato le coccarde che abbelliranno e daranno un tocco di eleganza e di colore alle strade in cui passerà la processione. Abbiamo effettuato anche una questua casa per casa e cercato degli sponsor per poter sostenere le spese dell’organizzazione della festa e predisporre un ricco programma». «Ingente lavoro da parte del comitato anche per organizzare la festa civile, che non sarebbe stato possibile portare a termine senza l’aiuto quotidiano e la collaborazione proficua di tutti i componenti del comitato», continua Delio Melis Delio, che prevede spettacoli differenti per accontentare i diversi gusti della popolazione.
Sabato 3 agosto alle 18.30, nel salone parrocchiale sarà recitato il rosario a cui farà seguito la Santa Messa solenne con la partecipazione di tutti i comitati e le associazioni. Alle 20 seguirà una breve processione.
Concluderà la serata Franco Angioni che allieterà il pubblico con la sua fisarmonica.
Domenica 4, alle 20, dopo la celebrazione della messa solenne con l’omelia di don Roberto Maccioni, parroco di Uta, si svolgerà la processione per le strade principali del paese, al termine della quale sarà intonato “Il Deus Ti Salvet Maria”.
La musica della banda di San Gavino accompagnerà la processione, tra fede e folklore, tra silenzi, preghiere quasi a sottolineare quei momenti che fanno e hanno sempre fatto la memoria di un paese e che serviranno a rievocare nel tempo a venire dove sempre si alternano persone che semplicemente guardano la processione, documentano o abbassano il capo , e chiedono un ‘intercessione alla Madonna quasi ad invitare i fedeli e non solo al raccoglimento e alla preghiera.
«E in quel momento un pensiero particolare andrà ai compagni del ‘59 che non sono più tra noi», afferma Luisa Colombo, «dei quali conserviamo sempre un dolce ricordo: Gianluigi Collu, Enrico Floris e Ornella Saiu».
La giornata si concluderà con l’esibizione del gruppo musicale Amaranth , tributo a Eros Ramazzotti. Per il 5 è i prevista una serata di liscio, latino americano e balli di gruppo La Favola. Allieteranno invece l’ultima serata, il duo “Flavio e Carolina” di Pabillonis.
Concluderanno i festeggiamenti i tradizionali fuochi artificiali che si svolgeranno in prossimità del fiume Riu Malu, strada che conduce alla vecchia stazione del paese.
Ci sarà infine l’estrazione dei biglietti della sottoscrizione a premi . Tutte le attività di animazione si svolgeranno nello spazio situato in prossimità della chiesetta di San Giovanni Battista dove sarà allestito uno “stazzu“ di ristoro.
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