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Economia & Lavoro

Pabillonis, tradizione, modernità e originalità il segreto del successo dell’artista Daniela Oliva

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di Dario Frau
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Originali, colorati, moderni con contaminazioni legati alla tradizione sarda che ne caratterizza e arricchisce l’attrattiva e l’originalità. È questa la produzione di Daniela Oliva che, come una “fata” dalle mani d’oro, realizza meravigliosi “gioielli”, splendidi per la rifinitura e la miscellanea composizione dei colori. “Gioielli” che sarebbe, forse, ingiusto, chiamare monili o bigiotteria solo per l’assenza di materiali preziosi come l’oro e pietre preziose. In effetti, l’arte è il punto di forza di Daniela, mamma e nonna cinquantenne che dedica gran parte del suo tempo libero per la produzione di questi splendidi capolavori.

«Sono nata a Pabillonis, in una famiglia numerosa dove la presenza di mio padre, maestro pirotecnico, ha sempre influenzato il contesto familiare, con i miei fratelli che hanno continuato la sua splendida attività con spettacoli e rassegne di fuochi d’artificio ammirati e apprezzati in ogni parte della Sardegna; luci colorate che illuminano il cielo notturno durante i grandi eventi delle località isolane e non solo, e testimoniano il primato degli eredi Oliva nel settore pirotecnico», dichiara Daniela. Colori che hanno però influenzato anche lei, nella realizzazione dei suoi “gioielli”, come lei li definisce: «Utilizzo il rosso, il bordò /bordeaux, il violetto, l’azzurro, l’indaco che evoca mistero e spiritualità, il giallo-oro, ma anche il verde: tutti con sfumature e in diverse tonalità, come i colori che illuminano il cielo durante lo spettacolo dei fuochi d’artificio», spiega Daniela. Sarebbe però riduttivo spiegare la fantasia e la bellezza delle sue “creature” solo con l’influenza dell’arte paterna. «Ho sempre amato creare oggetti, utilizzare la tecnica del decoupage, per decorare e realizzare tante cose; già da piccola, mi piaceva disegnare, manipolare, provare e realizzare dei piccoli oggetti; dopo il diploma di terza media, forse avrei dovuto continuare la scuola in un istituto d’arte, allora non ci pensavo, ma in seguito mi sono pentita!». Daniela, d’altronde, è stata sempre attiva e creativa, «per diversi anni ho gestito anche una scuola di danza con numerosi iscritti insegnando loro, soprattutto ai più piccoli, balli e coreografie innovative che hanno sempre suscitato apprezzamenti ed elogi nelle tante manifestazioni, in diverse località dell’Isola, e che mi hanno dato molte soddisfazioni».
L’esperienza della danza è ormai lontana e l’artista-artigiana, nei momenti liberi dagli impegni familiari, si dedica a questa particolare attività, diventata, da vari anni una splendida e irrinunciabile passione. «Ho un marito d’oro che mi aiuta tanto, tre figli e 5 nipoti, che ho seguito per un certo periodo, ma riesco a trovare il tempo per dedicarmi a questo hobby», confessa ancora Daniela. Forse chiamare hobby la sua multiforme produzione sarebbe riduttivo, vista la quantità e varietà di collane, anelli, pendagli, orecchini, bracciali e altri splendide creazioni: “gioielli” che sono tanto apprezzati e vanno a ruba nelle esposizioni, nelle bancarelle, nelle sagre, nelle feste e in particolari manifestazioni mondane. L’originalità è soprattutto nell’utilizzo di materiale legato alla tradizione e cultura sarda: ecco dunque il broccato, che utilizza, per realizzare bottoni artistici, ma anche anelli, orecchini, pendagli e bracciali che ricoperti di stoffe preziose e minuziosi ricami, diventano, grazie alle mani d’oro di Daniela dei splendidi capolavori e garantiscono un marchio di originalità e qualità. Ma non mancano neppure i pendagli e le collane realizzate con il tessuto caratteristico dei tappeti sardi e de is betuas, il sughero e il ricamo della pavoncella sarda, insieme ai bottoni dorati tradizionali dei costumi sardi la cui forma richiama il seno materno, simbolo di buon augurio e fertilità, e che l’artista utilizza per realizzare ciondoli e orecchini artigianali.
Tra questi accessori non poteva mancare su Coccu un antichissimo amuleto porta-fortuna che arricchisce le sue creazioni. Grazie alla sua abilità e competenza, i simboli della tradizione sarda sono diventati una parte integrante della sua produzione artistica tanto apprezzata da donne di ogni età. «Per realizzare alcuni di questi prodotti occorre non meno di un’ora, per quelli più semplici, ma più tempo per alcuni più sofisticati», precisa Daniela.
In questa splendida attività Daniela può contar su una grande amica che apprezza e ammira la sua abilità e capacità: «si tratta di Monica Podda, una grande sarta, quando ho dei dubbi, mi rivolgo a lei per qualche consiglio e mi dà suggerimenti per risolvere certi problemi».
Progetti per il futuro? «Il mio desiderio sarebbe di aprire un laboratorio ed un locale per esporre, in modo ordinato e dettagliato, la mia produzione e valorizzare così tutti gli oggetti realizzati», dichiara Daniela Oliva.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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