Il PUNTO SULL'ECONOMIA

Per le spese sanitarie bonus a rischio per chi paga in contanti

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di Antonio Begliutti*

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Antonio Begliutti

Dal 2020 per non perdere il bonus fiscale esistente per le spese sanitarie, bisogna fare attenzione a come le stesse vengono pagate.

L’intervento dello Stato ha come obiettivo quello di porre ordine sulle diverse agevolazioni utilizzate in sede di presentazione del modello 730 e del modello di dichiarazione dei redditi.

MODALITA’ DI PAGAMENTO

Da questo anno, ai fini della richiesta di detrazione fiscale del 19% nel proprio modello di dichiarazione dei propri redditi, il contante potrà essere usato per i medicinali, per i dispositivi medici e per le prestazioni rese da strutture pubbliche o privare accreditate al Servizio sanitario nazionale. Per tutte le altre spese mediche detraibili è invece necessario pagare con mezzi tracciabili, ovvero bancomat, carte di credito, bonifici e assegni bancari.

Considerato che la voce delle spese mediche è sicuramente quella più utilizzata dagli italiani (oltre 18 milioni, cioè i due terzi di coloro che presentano una dichiarazione dei redditi) per beneficiare dei vantaggi fiscali, l’attenzione verso i cambiamenti introdotti deve essere massima.

L’APPLICAZIONE DELLA NORMA

Qualora si dovessero quindi effettuare visite specialistiche presso un libero professionista il contante è ammesso, ma la spesa sostenuta non sarà detraibile nel momento in cui si procederà alla presentazione del proprio modello di dichiarazione dei redditi. Praticamente si perderà lo sconto fiscale, tanto usato dagli italiani negli ultimi decenni.

Occorre quindi tener conto che la detrazione del 19% è ammessa per le visite specialistiche private, ad esempio dal cardiologo, dal dentista e da altri specialisti solo qualora il pagamento avvenga con sistemi cosiddetti tracciati. Per le spese sostenute in farmacia, la detrazione invece sarà consentita anche se il pagamento avviene in contanti.

IL COMPORTAMENTO DA TENERE

In attesa dei definitivi chiarimenti, e delle istruzioni dell’agenzia delle Entrate, è preferibile, così come avviene per altri sconti fiscali che non ammettono l’utilizzo del contante, conservare le ricevute dei bonifici, le ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti con carte, la documentazione di addebito sul conto corrente. Oltre, chiaramente, alla pezza giustificativa della spesa, ovvero scontrino, ricevuta o fattura. Quando invece il pagamento avviene con assegno, si richiede che la modalità di pagamento risulti anche dalla ricevuta.

*Commercialista revisore contabile

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