RUBRICA STORIA DI CASA NOSTRA

Pietro Puxello (Puxeddu), mecenate di Forru, vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo

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di Gianpietro Mura
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Di questo ricco signore di Forru (Collinas) ci sono giunte scarne notizie (1). Verso la fine del XVI secolo era stato inviato dal viceré spagnolo a Ortueri in qualità di “delegato consultore” e colà si era sposato con una giovane di umili origini e vi aveva trascorso il resto della sua vita tra il rispetto generale. Tra i tanti e preziosi doni che aveva fatto alla parrocchia locale, uno va assolutamente ricordato: un preziosissimo arazzo interamente ricamato in seta policroma su una tela di lino, che in origine avrebbe dovuto essere un baldacchino episcopale. Tale opera, commissionata dal Puxello, è attribuita a Francesco Pinna di Alghero (Pictor civitatis Alguerij – attivo tra il 1587 e il 1616), che ne eseguì il disegno presso la sua bottega a Cagliari, nel quartiere della Marina. Tra le altre opere di questo illustre artista che onora la Sardegna, vanno anche menzionate una splendida Sacra Famiglia esposta al Metropolitan Museum di New York, il Miracolo di Mogoro presso la chiesa di San Bernardino, una Sacra Famiglia presso il Museo Diocesano di Alghero, i SS Girolamo, Domenico e Trinità presso il Museo di Ploaghe e altri.
Purtroppo, nel decennio tra il 1890 al 1900, la parrocchia di Ortueri, in accordo con l’allora vescovo di Oristano mons. Salvatore Tolu e le autorità vaticane, decise di mettere in vendita questo munifico dono del Puxello. L’arcivescovo Tolu pensò quindi di inviarlo a Roma, con lo scopo dichiarato di stimarne il valore. Avvenne però che gli intermediari, resisi conto della preziosità dell’opera, avvisarono la Prefettura di Cagliari, che fece sequestrare l’arazzo a Golfo Aranci prima dell’imbarco per consegnarlo successivamente a Filippo Vivanet, allora Direttore del Regio Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti della Sardegna. Dopo queste traversie, venne acquistato nel 1900 dalle Gallerie di Firenze per la somma di tremila lire, cifra non certo corrispondente al suo valore reale. A tale proposito si riporta, qui di seguito, la nota a piè di pagina dell’articolo di Lucia Meoni pubblicato su “Arte Tessile” 2 (1991), pp. 29-33, nota 67: archivio di Stato SBAS Firenze, Arte 188 e 233. Il Ministero dell’Istruzione Pubblica e Belle Arti, chiede al Direttore delle Regie Gallerie di Firenze di acquistare il panno ricamato; nella lettera si riferisce che “La Parrocchia di Ortueri possiede un preziosissimo drappo ricamato in seta che recentissimamente fu sequestrato a Golfo Aranci, in procinto di lasciare l’Isola per chi sa per quali lidi.”
Il ricamo istoriato, detto “Arazzo del Puxello”, recentemente restaurato ed esposto nella Galleria del Costume di Palazzo Pitti a Firenze, (SBAS – Soprintendenza Beni Artistici e Storici – Firenze, inv. Tessuti Antichi 1913 n, 1053) è costituito di un riquadro in alto con Giacobbe che fugge dalla Mesopotamia (cm. 134 x 126) e in basso Giacobbe benedetto dal padre (cm. 54,5 x 126), da due bande verticali entrambe con Galatea portata da delfini, con Nettuno trainato da ippocampi e da un tritone (di destra cm. 122,5 x 26; di sinistra cm. 123,5 x 27,5 e da due orizzontali, con Nettuno e Anfitrite, tritoni, cigni e mostri marini (cm. 185,5 x 26,5).
Ricorrendo il quattrocentesimo anniversario della creazione della preziosissima opera, sarebbe auspicabile che essa venisse chiesta in prestito alle Gallerie di Palazzo Pitti per essere esposta presso la sede museale o la Parrocchia del Comune che diede i natali a Pietro Puxello, per onorare degnamente la memoria di questo mecenate, senza la cui generosità e amore per le arti non avremmo potuto ammirare questo magnifico capolavoro. La Provincia, la Regione o il Ministero per i Beni Culturali forse non lesinerebbero i fondi per l’operazione necessaria al suo momentaneo trasferimento. Il richiamo mediatico dell’evento sarebbe di stimolo all’economia locale, apportando una boccata di ossigeno a bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi, particolarmente colpiti dalla crisi legata alle restrizioni imposte agli spostamenti a seguito del Coronavirus.

(1) Notizie e foto tratte da: Lucia Meoni, opera citata nell’articolo;
Claudio Galleri, Francesco Pinna, Edizioni Sardegna Varie;
http://www.reocities.com/Athens/Styx/1511/arazzo.htm

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