di Gianni Vacca
______________
«Nessuna nuova colata di cemento a Piscinas perché per quanto riguarda l’intervento citato nella delibera di Giunta Regionale 17/21 datata primo aprile, lo stesso è autorizzato da tempo e i lavori risultano già avviati in data primo marzo 2016 ». Così il sindaco di Arbus Antonello Ecca che da noi contattato fornisce chiarissimi dettagli: «Quello di Piscinas – continua il sindaco – è un intervento completamente diverso da quello che la delibera regionale cita per Castiadas. Infatti l’hotel “Le Dune” prevede nel progetto attraverso il ricorso al “Piano casa”, un istituto che il centrosinistra di Francesco Pigliaru aveva ereditato dal centrodestra di Ugo Cappellacci, la riqualificazione della struttura con modifiche lievi e quasi impercettibili e senza la realizzazione di nuove strutture rispetto all’esistente. Solo un importante miglioramento conservativo». Insomma la delibera regionale probabilmente un tantino confusionaria ha tratto in inganno e portato a interpretazioni fuorvianti al punto di alimentare non pochi e giustificati allarmismi.

I due interventi citati in delibera infatti sono meno simili di quanto si possa immaginare e comunque nonostante risultino inseriti nello stesso accordo di programma, sono figli di due diverse filosofie in materia di urbanistica, di iter burocratici e legislativi, soprattutto non accomunabili ne per impatto ambientale ne per le nuove volumetrie realizzabili. Attualmente l’hotel “Le Dune” dispone di ventisette camere e di una volumetria pari a 7.800 metri cubi, ai quali se ne potranno aggiungere altri 1.500, ovvero il 20 per cento in più. La nuova cubatura prevista dal piano casa non sarà utilizzata per creare nuovi posti letto ma in gran parte per ampliare la cucina e renderla così conforme ai più moderni standard. Dunque nessun nuovo carico antropico ma un importante riqualificazione con dietro l’angolo l’ambito riconoscimento di un aumento di categoria che porterà l’hotel “Le Dune” affascinante e suggestivo presidio nel deserto di Piscinas da quattro a cinque stelle.
e uno scempio al paesaggio,