Dopo 23 anni dalla pubblicazione della monografia “Sardara” scritta da don Alviero Curreli, giovedì scorso nella cittadina termale, al bar letterario “Carpe Diem” è stato presentato il nuovo libro di Angelo Mascia “Le Terme della Principessa Sardara”. Si tratta di un libro avvincente che racconta le vicissitudini delle terme di Sardara passando dal periodo nuragico e medioevale fino ad arrivare alla realizzazione dello stabilimento termale. Il libro è il risultato di un accurato lavoro di ricerca nel quale lo scrittore si è dovuto cimentare, tanto che il racconto può considerarsi un libro di storia.
La suggestiva atmosfera del tramonto di fine estate sardarese ha contribuito a rendere speciale l’evento. Lauro Onnis e Giuseppe Marras hanno riassunto alcuni momenti della storia di Sardara e delle terme di Santa Mariaquas: la romana Aquae Neapolitane e la medievale Villa Abbas, i gesuiti, il conte Orrù, il riscatto delle terme dal marchese di Quirra fino alla costruzione delle terme nel 1898.
Ad impreziosire la serata ci hanno pensato le artiste Carmen Porcu e Monica Tronci mettendo in scena una rappresentazione della fondazione del paese ad opera di Lesite e della Principessa Sardara, figlia del mitico Jolao. «Sono originaria di Samassi ma vivo qui da oltre 20 anni – racconta Carmen Porcu – Ormai questo è il mio paese, che amo e rispetto. Sardara ha un patrimonio storico culturale grandissimo. Sono stata fiera e onorata di dare vita, seppur per pochi attimi insieme a Monica Tronci, a un piccolo stralcio di storia del nostro paese. Mi sono sentita una sardarese doc. È stato davvero emozionante. Sardara non è solo di chi ci è nato; Sardara è di chi la ama».
In conclusione Mascia ha voluto dedicare il libro a Monsignor Corrado Melis e ai giovani Sardaresi costretti a lasciare il paese per costruire altrove il proprio futuro.
Difficile infatti è stato trattenere le lacrime quando lo scrittore ha consegnato una copia del libro a Erica che raggiungerà, con la sua bimba, il marito Jonathan emigrato a luglio in Germania. “Tenete duro ragazzi, tieni duro Jonathan, con l’augurio che possa tornare al più presto per continuare il tuo impegno nel volontariato e nello sport”.
saimen piroddi
(foto di Pietro Mascia)
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