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Cagliari Cultura

Presentazione del libro «Vietato lamentarsi»

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«Vietato lamentarsi» edito dalle edizioni San Paolo nel 2017 è il titolo dell’ultimo capolavoro di Salvatore Noè che sarà presentato il 31 maggio alle ore 18 nel salone della chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo di Cagliari. L’evento è stato organizzato dalla libreria delle suore Paoline in collaborazione con la Società San Paolo – Paolini – e la consulta familiare diocesana.

    La conferenza, coordinata da Angela Pirisi, sarà introdotta da Maddalena Valentina Mauri, che dialogherà con l’autore.  Salvo Noè, psicoterapeuta e mediatore familiare, esperto in processi formativi, insegna psicologia sociale e della comunicazione presso enti pubblici e privati. È specializzato in disturbi d’ansia e depressivi. Attualmente, è uno dei formatori più apprezzati. Il suo motto è: confrontarsi per crescere! Ma sopratutto agire per cambiare in meglio la propria vita e quella degli altri.  La prefazione del libro, scritta da Papa Francesco, è un invito alla fede e alla speranza.

In un articolo dell’ AgenSir – Servizio d’informazionerReligiosa – datato 20 luglio del 2017 si legge: “Vietato lamentarsi”: è questo il cartello che papa Francesco ha fatto affiggere da qualche settimana sulla porta d’ingresso del suo appartamento a Santa Marta. È il regalo di uno psicoterapeuta che si occupa di corsi motivazionali, incontrato all’udienza dello scorso 14 giugno in piazza San Pietro. Sul cartello – un po’ in basso e in un carattere più piccolo – si legge che “i trasgressori sono soggetti da una sindrome da vittimismo con conseguente abbassamento del tono dell’umore e della capacità di risolvere i problemi” e che “la sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di bambini”. “Per diventare il meglio di sé – conclude l’avviso – bisogna concentrarsi sulle proprie potenzialità e non sui propri limiti quindi: smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita”. il papà ha sposato in pieno questo motto e nel suo appartamento ha fatto affiggere il cartello vietato lamentarsi – un po’ in basso e in un carattere più piccolo – si legge che “i trasgressori sono soggetti da una sindrome da vittimismo con conseguente abbassamento del tono dell’umore e della capacità di risolvere i problemi” e che “la sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di bambini”. “Per diventare il meglio di sé – conclude l’avviso – bisogna concentrarsi sulle proprie potenzialità e non sui propri limiti quindi: smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita”. «Il lamento è diventato il percorso privilegiato della nostra comunicazione. I problemi non posso essere affrontati lamentandosi e basta. Spesso chi si lamentare contribuisce attivamente ad alimentare il clima di negatività che pervade la società. Anche le famiglie e gli ambienti di lavoro sono permeati da questo vezzo. Bisogna riportare la fiducia, la responsabilità e la competenza al centro delle nostre vite private e professionali. Molto spesso siamo propensi a vedere sempre la perfezione in noi stessi e l’imperfezione nel prossimo, a dire io sono ok e tu no» afferma l’autore.

Claudio Castaldi

RIPRODUZIONE RISERVATA
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