di Sandro Renato Garau
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Ore 10.15 del 28 gennaio 2021
A qualche ora, forse, dell’elezione del Presidente della Repubblica qualche domanda.
Perché tanto discutere e mettere veti?
Semplice, le forze politiche vogliono intestarsi l’elezione del presidente. Se non deve essere della loro parte che almeno guardi da quella parte.
Un’altra domanda potrebbe essere: com’è possibile che tra 22 milioni circa di cittadini di età tra 50 e 80 anni non si trovi una donna o un uomo che possa rappresentare l’Italia nel mondo e davanti a tutti gli italiani?
Non contiamo i circa 4 milioni gli ultraottantenni, alcuni dei quali sono a servizio delle loro comunità, facendo quanto possono. Sono sicuramente ottimi consiglieri se saggi, ma si possono avere dubbi legittimi sulla loro resistenza fisica. Per fare politica ci vuole anche una buona salute.
Intanto dopo quattro sedute a camere riunite, come cittadini ai quali interessa il futuro del proprio paese siamo ancora qui seduti ad aspettare.
Ancora un’osservazione che in molti è consapevolezza: ci rendiamo conto che il covid è ancora tra noi? che impedisce la vita sociale, soprattutto dei bambini, ragazzi e giovani? che impedisce ad alcune categorie anche di lavorare? che se il Pil nel 2021 è cresciuto e con lui è aumentata la povertà? Qualcosa non quadra.
Si faccia presto a eleggere il nuovo presidente, tanto farà il presidente e non l’uomo di parte, non glielo permetterebbero gli italiani, che si capisca la necessità di riprendere a governare il paese, magari tenendo conto delle esigenze dei cittadini e improntando l’azione a maggiore giustizia sociale. È chiedere troppo?
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