«Si comunica che a far data dal 16 aprile 2015, causa mancanza di personale qualificato, la Sala operativa della Protezione civile della Provincia del Medio Campidano è temporaneamente chiusa. Non potranno, pertanto, essere garantite le attività finora rese nè quelle contemplate nel manuale operativo della protezione civile, approvato dalla Regione». È il testo della nota con cui la Provincia comunica agli interessati la chiusura della Sala operativa, nel Consorzio industriale di Villacidro. Uno scritto che non poteva passare e non è passato inosservato: i sindaci chiedono un incontro urgente in Regione ed i consiglieri regionali del Pd presentazione un’interrogazione, prima firmataria Rossella Pinna. «Il Piano per l’assetto idrogeologico – dice Pinna – rappresenta lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo nell’ambito della difesa del suolo, delle popolazioni e della prevenzione del rischio idrogeologico che, per caratteristiche fisiche ed ambientali, interessa anche i comuni del Campidano. Arbus e Guspini con rischio di alluvioni terrazzate, rischio idraulico, geomorfologico e da frane. Pertanto chiediamo quali iniziative si intendano assumere per porre ordine alla materia e adottare idonei provvedimenti per la salvezza di servizi fondamentali”. Ricordano che la Giunta regionale, proprio per evitare ingiustificabili interruzioni dei servizi connessi alle attività di protezione civile, con deliberazione del 17.01.2014 ha assicurato continuità, ponendo in capo alle Province l’obbligo di proseguire nell’esercizio delle funzioni, per il periodo necessario all’attivazione dei nuovi soggetti istituiti dalla norma. Non si può ignorare il Centro del Campidano, dotato di una struttura tecnico-operativa tra le più avanzate, con una colonna mobile, pronta ad intervenire entro 40 minuti dalla chiamata di emergenza, provvista delle migliori e più avanzate attrezzature, correttamente conservate per evitarne il deterioramento, fornita di cucina mobile da campo, sala operativa mobile, sala radio, servizi igienici, ospedale per 20 posti, mensa, tende pneumatiche per alloggiamento operatori e popolazione, automezzi per interventi polivalenti, furgoni e camion. Attorno a cui ruotano circa 581 volontari delle associazioni locali, impegnati in una gestione media di 1300 interventi di emergenza all’anno, fra incendi boschivi, allagamenti, nubifragi, frane, alluvioni, salvataggi in mare, soccorso persone, ricerche dispersi, ecc. e con un bacino medio di utenza giornaliero di circa 120.000 persone.
Santina Ravì
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