Sulla Gazzetta del Medio Campidano abbiamo già parlato della strada provinciale 48, l’arteria che collega i comuni di Lunamatrona e Sanluri. Avevamo messo in evidenza come in un breve tratto di appena duecento metri, posto fra il km 2,5 e 2,7, si sia ormai perso il conto del numero di incidenti automobilistici. Il motivo, come già spiegato, è spesso dovuto al fatto che, con le piogge, il manto stradale consumato e pieno di buche diventa scivoloso per le vetture in quanto sporcato dal fango dei terreni circostanti. Ebbene, dopo le lamentele di numerosi cittadini, pare sia arrivato il momento della svolta: a breve, infatti, dovrebbero partire i lavori per la messa in sicurezza; a comunicarlo è Alessandro Merici, il sindaco di Lunamatrona e fra coloro che si sono attivati con le autorità competenti per risolvere l’annosa questione.
Al momento, da quel che si può verificare, è stato sostituito soltanto il guardrail di quei tratto, lo stesso danneggiato da un incidente stradale che, lo scorso novembre, ha visto coinvolto un mezzo pesante. Sulla questione per la quale si spera ovviamente si passi quanto prima dalle parole ai fatti, ci si chiede: in una società civile, devono alzare la voce ai cittadini per far notare le criticità del territorio?
Da decenni va avanti il problema della strada provinciale 48: sono in tanti coloro che si trovano tuttora a dover convivere con i postumi fisici dovuti a incidenti, spesso terribili. Un caso analogo si ebbe circa cinque anni quando, per il rifacimento di un tratto stradale (altrettanto maledetto) della strada statale 197 (che collega Villamar con la SS 131), servì una faticosa raccolta firme di un comitato spontaneo di cittadini per chiedere all’Anas di attivarsi al rifacimento. Una riflessione è d’obbligo: i dirigenti responsabili delle autorità competenti (Anas, Province e Regione Sardegna) sono a conoscenza dei dati degli incidenti automobilistici annuali? Se si, l’auspicio è che tali dati vengano presi in considerazione, se no, invece, l’esortazione è che quanto prima li si consulti e si mettano in agenda le priorità. Di aspettare che “ci scappi il morto”, obiettivamente, sono tutti un po’ stanchi.
Simone Muscas
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