di Giovanni Contu
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Già da qualche tempo è disponibile il nuovo libro che raccoglie le testimonianze scritte lasciateci da fra Lorenzo. Si tratta del “volume azzurro” – il colore della cornice sul bordo della copertina bianca cartonata – dedicato alla figura di un confratello con il quale ebbe un rapporto di particolare affinità spirituale e che fu per lui, come egli stesso ebbe a dire – è riportato nel testo – un esempio di virtù cristiana e di condotta francescana; il beato fra Nicola da Gesturi.
L’opera consiste nella riproposizione di un volume già pubblicato, esattamente vent’anni fa. Fra Lorenzo raccolse le sue memorie per iscritto, in un lavoro cominciato e concluso probabilmente fra l’ottobre del 1999 e i primi mesi del 2000. In alcuni passaggi il racconto è rivolto ad un “futuro lettore” che in questo modo avrebbe conosciuto il frate gesturese così come lui lo conobbe in vita. Fu all’epoca per iniziativa di padre Giovanni Atzori che quelle pagine di fogli protocollo, vergati in una bella grafia, diventarono un libro.

Oggi l’archivio e padre Atzori nel ruolo di curatore, con Francesco Sedda, riportano alla luce una parte importante nella vita del frate scomparso tre anni fa. Emerge la descrizione del frate che per primo lo accolse quando si presentò in convento negli anni Trenta e che, fatta eccezione per l’intervallo del periodo durante il quale visse nella penisola, fu per lui guida e modello di vita religiosa. Nelle descrizioni vi sono molti particolari con cui descrive la figura del Beato; gli occhi, di un azzurro intenso nello sguardo profondo, la postura, dignitosa e sobria, il silenzio del suo atteggiamento che rivela un’immensa forza interiore e la preghiera, compagna di vita per ogni cristiano e massima virtù di santità.
Nonostante la condivisione di una vita fra confratelli, la beatificazione di fra Nicola era stata per fra Lorenzo motivo di intensa gioia ma al contempo assumeva i contorni di una grandezza abissale. (Forse grande responsabilità?) Come sottolinea padre Ignazio Melis nella prefazione, “fra Lorenzo continuò ad adoperarsi per il resto della sua vita affinché il beato potesse un giorno essere anche canonizzato. E noi, devoti del beato Nicola, culliamo oggi lo stesso vivo desiderio di fra Lorenzo, con la speranza che ciò avvenga al più presto”.
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