di Antonio Obinu
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Siamo nella Sardegna di fine ‘800; ci muoviamo all’interno di tradizioni e modi di fare caratteristici del periodo, in un paese non meglio identificato della nostra isola: una famiglia borghese, stimata ed apprezzata da tutti, una figlia disabile ed un avvenimento incestuoso che fa da trama all’intero romanzo.
Questa è la pagina iniziale di “Quel lato oscuro” Graus Edizioni il nuovo romanzo di Salvatore Atzori; pubblicato nel 2020, un anno difficile non solo per l’editoria, è stato presentato nei giorni scorsi a Cagliari nell’ambito della rassegna letteraria Leggiamo in Marina dove l’autore ha dialogato con Alessandra Sorcinelli, organizzatrice dell’evento.
Docente di Lettere negli Istituti di Istruzione Superiore, Salvatore Atzori è anche studioso della lingua sarda campidanese, una passione che lui considera un valore aggiunto: “essere sardo mi ha dato un qualcosa in più, perché mi permette di utilizzare la lingua italiana al servizio della lingua sarda”, quasi a giustificare “la montagna di vocabolari che mi circondano quando scrivo”. Questo perché ogni parola non è mai uguale alle altre. La scrittura è infatti considerata dall’autore quasi “una sfida con me stesso, allo scopo di provare modi e contenuti per dire qualcosa”.
Leggendo il romanzo, siamo più volte portati a riflettere sulle reazioni che un dramma così provoca nei componenti della famiglia: “se la gente lo viene a sapere, non potremo più mettere il naso fuori di casa”. Questo è infatti uno scandalo che non può essere raccontato. La figura femminile della padrona di casa sarà lei a gestire l’intera situazione, sentendo sì il parere di tutti i figli ma poi prendendo in completa autonomia le decisioni, alla ricerca di un colpevole probabile ma non vero.
Sembra quasi che il rischio maggiore sia quello di mettere in pericolo il buon nome e l’economia della famiglia, che vanno quindi salvaguardate ad ogni costo.
Il romanzo è acquistabile in libreria e online.
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